
Il presidente Donald Trump ha incontrato il leader ucraino Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca per oltre due ore e mezza, in un clima definito da fonti statunitensi come “tutto fuorché semplice”.
Tomahawk: promessa congelata
Zelensky ha richiesto con forza i missili da crociera americani Tomahawk come elemento chiave per rompere lo stallo sul campo. Trump ha risposto che, almeno per ora, l’Ucraina non li riceverà: “Forse potremo farne a meno e puntare sulla diplomazia”, ha spiegato.
Budapest in agenda e un asse che cambia
Contemporaneamente, Trump ha confermato la preparazione di un vertice con il presidente Vladimir Putin a Budapest (Ungheria), affermando che una discussione trilaterale (USA-Ucraina-Russia) non è all’ordine del giorno per “troppo odio” tra le parti.
Zelensky tra speranza e prudenza
Zelensky, pur deluso, mantiene la fiducia: “Ho indicato che siamo pronti a parlare in qualsiasi forma, ma servono garanzie”. Il fronte europeo segue con preoccupazione: l’atteggiamento di Washington, in flessione sul supporto militare, apre spazi a nuove manovre diplomatiche.
Escalation in agguato
La controparte russa ha già reagito duramente: secondo l’ex presidente Dmitry Medvedev, la consegna dei Tomahawk all’Ucraina “potrebbe finire male per tutti, in particolare per gli Usa”.