Dopo il congelamento dell’accesso alle finanze dell’ex dittatore libico Muammar Gheddafi, stabilito nel 2011 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nelle banche BNP Paribas Fortis, ING, KBC ed Euroclear Bank erano presenti circa 14 miliardi di euro.
La decisione dell’Onu, tuttavia, non si applicava agli interessi maturati, che nel frattempo hanno raggiunto un montante considerevole, 5,6 mld, in appena otto anni. Ora, tuttavia, si scopre che sono scomparsi dai conti di Gheddafi bloccati in Belgio. A rivelarlo è il procuratore Georges Gilkinet annunciando di aver avviato un'indagine per verificare se la somma sia finita nelle mani di partiti, milizie o fazioni in Libia.
Dopo la morte del rais, nel paese è scoppiata la guerra civile e una parte del territorio è stata conquistata da islamisti radicali. Attualmente due governi sono insediati nel paese: ad est, nella città di Tobruk, risiede il parlamento eletto dal popolo, e ad ovest, a Tripoli, c'è un governo di accordo nazionale formato con il sostegno delle Nazioni Unite e dei paesi occidentali.
Parlando con il canale televisivo belga Rtbf, Gilkinet ha puntato il dito contro il governo di Bruxelles accusandolo di non aver rispettato la decisione presa dall'Onu nel 2011, ovvero di bloccare tutti gli asset di Gheddafi in Belgio. "Prima che scoppi uno scandalo - ha dichiarato il procuratore - il governo chiarisca sui fatti accaduti". Ovvero, la scoperta che una parte dei fondi (5,6 mld) sarebbero spariti.
Nessuno sa esattamente cosa sia accaduto a queste somme, ma un rapporto delle Nazioni Unite pubblicato a settembre incolpa più o meno indirettamente lo Stato belga, che tuttavia appare restio a far luce sulla vicenda. E si capisce il motivo, visto che si tratta di un potenziale affaire dalle gravi conseguenze, tra le quali l’accusa di aver finanziato la guerra civile in Libia per 7 anni.