Con la riforma del Patto di stabilità 13 Paesi su 27 non sono in regola

Con la riforma del Patto di stabilità 13 Paesi su 27 non sono in regola

La proposta di riforma del Patto di stabilità della Commissione Europea, che dovrà successivamente essere approvata dal Consiglio dell’Ue e dal Parlamento Europeo, conferma l’obbligo del rispetto dei parametri di Maastricht.

La proposta rende più vincolanti questi due parametri (il limite superiore del 3 per cento del deficit sul Pil e del 60 per cento del debito pubblico sempre rispetto al Pil), ma prevede un meccanismo particolare per il rientro del debito, con piani strutturali di rientro di durata compresa tra i 4 e i 7 anni, con obiettivi di bilancio e misure per affrontare gli squilibri economici.

Prendendo a riferimento il parametro principale, secondo i dati Eurostat, sono molti gli Stati membri dell’Ue non in regola, ovvero con un debito superiore al 60 per cento: esattamente 13 su 27.

Nel 2022 l’Italia ha raggiunto un rapporto debito/Pil pari al 144,4 per cento, inferiore solamente alla Grecia (171,3) e di molto superiore a quello medio dell’Eurozona (91,6) e della Germania (66,3), ovvero la prima economia europea.

Ecco la ‘black list’ completa in ordine decrescente (dati percentuali, 2022): Grecia, Italia (144,4), Portogallo, Spagna (113,2), Francia (111,6), Belgio, Cipro, Austria, Ungheria, Finlandia, Slovenia, Croazia, Germania (66,3)

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