Altri 16,5 miliardi per l’Italia

Via libera dalla Commissione Ue alla quarta rata. Il Pnrr vale per l’Italia 194,4 miliardi di euro, di cui 122,6 in prestiti e 71,8 a fondo perduto. Visto che la maggior parte delle risorse andrà restituita è fondamentale che i risultati dei progetti messi in atto raggiungano risultati significativi.

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Il Pnrr, i cui fondi sono attinti dall’Ue sui mercati finanziari, vale per l’Italia 194,4 miliardi di euro, di cui 122,6 in prestiti e 71,8 a fondo perduto. Le singole tranche vengono erogate ai singoli governi nazionali non in base ai risultati raggiunti dai progetti (visto che nella maggior parte dei casi debbono ancora partire o sono in corso), bensì in cambio dell’approvazione di un numero predeterminato di “riforme” (più o meno rilevanti). Visto che la maggior parte dei fondi andrà restituita è fondamentale che i risultati dei progetti messi in atto raggiungano risultati significativi. Per ora, invece, il governo e di riflesso i media sembrano perlopiù preoccupati dagli aspetti di cassa e più in generale contabili.

La Commissione Europea ha approvato una valutazione preliminare positiva della quarta richiesta di pagamento dell’Italia per 16,5 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti nell’ambito del Recovery Plan.

“Il pagamento dei 16,5 miliardi di euro è previsto entro la fine di quest’anno. L’Italia avrà ricevuto entro il 2023 circa 102 miliardi di euro, quindi più della metà del Pnrr, e sarà anche l’unico Stato membro dell’Ue ad aver ricevuto il pagamento della quarta rata”, ha commentato Giorgia Meloni.

“La valutazione positiva della Commissione dimostra i grandi progressi fatti dall’Italia e, a pochi giorni dall’approvazione da parte della Commissione della revisione generale del Pnrr, conferma il grande impegno del Governo al fine di attuare pienamente il Pnrr per rendere il Paese più moderno e più competitivo”, ha aggiunto la premier.

“Gli obiettivi e i traguardi raggiunti nella quarta rata – ha precisato Meloni - riguardano importanti riforme nei settori dell’inclusione sociale e degli appalti pubblici, nonché misure necessarie per proseguire l’attuazione delle riforme in materia di giustizia e pubblica amministrazione. I principali investimenti oggetto della richiesta di pagamento sono legati alla digitalizzazione, in particolare per quanto riguarda la transizione dei dati delle pubbliche amministrazioni locali verso il cloud, lo sviluppo dell’industria spaziale, l’idrogeno verde, i trasporti, la ricerca, l’istruzione e le politiche sociali”. 

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