Il nuovo Patto di stabilità è stato approvato dall’Europarlamento con 367 voti a favore, 161 contrari e 69 astenuti, ma se a decidere fosse stata solo l’Italia non sarebbe mai passato. Un astensionismo bipartisan ha accomunato gli eurodeputati italiani, formando una strana maggioranza, da Fratelli d’Italia alla Lega e Forza Italia fino al Pd. I 5S hanno votato ‘no’.
I partiti italiani sanno che tutto ciò si tradurrà in anni di sacrifici soprattutto per i paesi ad alto debito. I problemi verranno rapidamente al pettine. Gli esami di riparazione per l’Italia, infatti, cominciano il 19 giugno. Pochi giorni dopo le elezioni europee: un tempismo perfetto.
In quel giorno la Commissione europea presenterà il “Pacchetto di primavera” che conterrà due notizie non da poco per il nostro Paese: la “traiettoria” di rientro dagli eccessi di spesa e il cartellino giallo per il super deficit, salito al 7,4 per cento nel 2023, il più alto d’Europa. Secondo le prime stime, il nuovo Patto costerà all’Italia 12-13 miliardi l’anno. In pratica, mezza manovra economica.
