
È terminato con un nulla di fatto a Bruxelles l’ennesimo round negoziale tra il Parlamento e il Consiglio dedicato al bilancio comunitario 2021-2027, a cui è associato il Recovery Fund da 750 miliardi di euro. Nella serata dell’8 ottobre le parti si sono accusate a vicenda dello stallo. Le trattative dovrebbero riprendere la settimana prossima.
“È deplorevole che il Parlamento europeo abbia mancato l’opportunità di portare avanti i negoziati sul bilancio comunitario – ha spiegato su Twitter il portavoce della presidenza tedesca dell’Unione, Sebastian Fischer –. L’offerta di compromesso (già approvata dall'Ecofin, ndr) presentata dalla presidenza del Consiglio è valida. Il prossimo round di colloqui è ora programmato per mercoledì 14 ottobre”.
Sul fronte opposto, si è espresso il portavoce parlamentare, Jaume Duch: “I colloqui sono stati interrotti – ha scritto su Twitter –. Senza una proposta valida da parte della presidenza tedesca è impossibile andare avanti”.
La proposta del Consiglio Ue prevede un aumento di fondi solo a pochi programmi ‘bandiera’ dell’Unione e chiedono un aumento di risorse su 15 capitoli di spesa, oltre alla richiesta di rafforzare le condizionalità legate al rispetto dello Stato di diritto per erogare i fondi europei.
La battaglia politica è accesa, come ogni sette anni in occasione del bilancio europeo. Tuttavia, né al Parlamento né al Consiglio conviene trascinare un negoziato su un pacchetto legislativo da cui dipende la ripresa economica.



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