Zelensky, chiedendo i caccia, sta spingendo la Nato verso l’intervento diretto in Ucraina?

Con Putin pronto a sferrare un nuovo massiccio attacco, Zelensky chiede i caccia ma sa che la consegna non avverrà in tempi brevi. Il che apre un nuovo scenario: l’intervento diretto della Nato.

Zelensky, chiedendo i caccia, sta spingendo la Nato verso l’intervento dire

“Stiamo difendendo l’Europa” contro la Russia. Come era prevedibile il presidente ucraino Volodymyr Zelensky va all’attacco nel suo discorso al Parlamento europeo: “Oggi al Consiglio europeo potrà ringraziare tutti per il contributo a qualcosa che sembrava impossibile. L’Europa si sta liberando dalle dipendenze dalle energia fossili russe, si sta difendendo dalle infiltrazioni degli agenti russi. L'Ue per la prima volta ha inviato massicci aiuti militari e sta valutando positivamente le nostre riforme. L’Ucraina vincerà e diventerà membro dell’Ue”. Vale la pena ricordare che l’ingresso nell’Ue non è osteggiato dal Cremlino, che invece giudica molto negativamente il possibile ingresso di Kiev nella Nato.

“Conosciamo il sacrificio che il vostro popolo ha sopportato per l’Europa e dobbiamo onorarlo non solo con le parole ma anche con i fatti”. Così la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola. “Con fondi per il tuo popolo, con l’aiuto nella ricostruzione e l’addestramento delle tue truppe. Con attrezzature militari e sistemi di difesa. E, ora, gli Stati devono considerare, rapidamente, come passo successivo, fornire sistemi a lungo raggio e i jet necessari per proteggere la libertà che troppi hanno dato per scontata”, ha aggiunto Metsola.

È Macron a scendere più nel dettaglio, parlando di un aspetto dirimente. “Le prossime settimane saranno decisive” per l’esito della guerra e “bisogna privilegiare le forniture militari utili per permettere al popolo ucraino di condurre le operazioni e resistere, piuttosto che impegni che arrivano troppo tardi”, ha precisato il presidente francese.

A chiarire ulteriormente il quadro si inserisce una voce fuori campo, o meglio fuori dall’Ue ma in Europa e in prima linea in difesa dell’Ucraina. Il segretario britannico alla Difesa, Ben Wallace, ha escluso che possa avvenire in tempi molto rapidi il trasferimento di jet all’Ucraina, evocato l’8 febbraio dal primo ministro Rishi Sunak. In un’intervista alla Bbc, Wallace ha spiegato che la fornitura di aerei da combattimento richiede potenzialmente mesi, sottolineando che il Regno Unito si concentra su metodi alternativi per garantire la difesa aerea dell’Ucraina, utilizzando missili e droni a lungo raggio.

Il che implica un fatto importante: se è vero, come sostengono numerosi osservatori, che Mosca stia preparando un nuovo massiccio attacco (passando dalla Bielorussia?), anzi secondo alcuni sarebbe già iniziato nell’Ucraina dell’Est, i caccia invocati da Zelensky servirebbero in tempi rapidi. Ma sia Kiev sia gli alleati sanno che difficilmente la consegna, qualora autorizzata, possa avvenire celermente, aprendo un nuovo scenario alternativo: l’intervento diretto della Nato. Con i caccia in mano ai piloti dell’Alleanza. Con tutte le conseguenze del caso: ovvero la Terza guerra mondiale.

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