Il Super Martedì elettorale degli Stati Uniti ha confermato quello che ormai era scontato da tempo: Donald Trump sarà il candidato repubblicano alla Casa Bianca, ripetendo la sfida del 2020 con Joe Biden. Nikki Haley però ha vinto il suo primo stato, il Vermont, e incassato consensi intorno al 30 per cento quasi ovunque.
Mai si era visto uno scenario politico americano così frammentato e instabile a pochi mesi dalle elezioni presidenziali. Sia i democratici che i repubblicani vivono una condizione di divisioni interne.
I democratici non sanno come gestire la irrefrenabile volontà di ricandidarsi da parte di Joe Biden, nonostante la sua irreversibile senescenza. Quel che preoccupa i democratici è trovare un vicepresidente in grado di prendere le redini della Casa Bianca nel caso in cui le condizioni di salute dell’82enne Biden dovessero peggiorare nel tempo.
Il profilo di questo vice credibile non corrisponde a quella di Kamala Harris, giudicata inconsistente durante i quattro anni del suo mandato. Ha perso quota anche la suggestiva ipotesi di infilare alla vicepresidenza Michelle Obama, amatissima dalla base degli elettori democratici.
Piazzare l’ex first lady nella posizione di secondo di Biden creerebbe più di un problema al presidente: già ora Barack Obama è considerato da molti il reale inquilino della Casa Bianca, cosa accadrebbe con Michelle vice e Barack consorte “vicario”? Sarebbe un colpo alla già fragile credibilità di Biden. E offrirebbe a Trump un’affilata arma di propaganda.
