
Il pianeta si sta riscaldando più rapidamente che mai. Nel periodo 2015-2024, il riscaldamento globale causato dalle attività umane è aumentato in media di 0,27°C. Nel solo 2024, la temperatura media globale ha superato di 1,52°C quella dell’era preindustriale. Una cifra che, anche se influenzata dal fenomeno naturale del Niño, mostra quanto il limite fissato dall’Accordo di Parigi (1,5°C) sia sempre più fragile.
Emissioni di CO₂: nuovo record nel 2024
Le emissioni annuali di gas serra hanno toccato quota 53 miliardi di tonnellate, trainate dall’uso incessante di combustibili fossili. La quantità residua di CO₂ che possiamo ancora emettere per rimanere entro l’obiettivo degli 1,5°C è appena 130 miliardi di tonnellate. Tradotto: ci restano solo tre anni, se continuiamo con questo ritmo.
“Il superamento degli 1,5°C è inevitabile”
È la previsione amara di Pierre Friedlingstein del CNRS. E non è il solo a lanciare l’allarme. Piers Forster, dell’università di Leeds - autore principale dello studio pubblicato su Earth System Science Data e realizzato da 60 scienziati di 17 paesi seguendo i metodi dell’IPCC, l’organismo dell’ONU sul cambiamento climatico - ammette: “Di solito sono ottimista, ma tutto sta andando nella direzione sbagliata”.
Mari in salita, isole a rischio
Dal 2019 al 2024, l’innalzamento del livello del mare è accelerato drammaticamente: +26 mm in cinque anni, più del doppio rispetto al passato. Dall’inizio del XX secolo l’aumento complessivo ha raggiunto i 22,8 cm, una minaccia concreta per le coste, le comunità vulnerabili e interi stati insulari.
Clima impazzito, tempo scaduto
Gli autori dello studio non usano mezzi termini: stiamo finendo il tempo utile per cambiare rotta. Se non agiamo con decisione – tagliando le emissioni, trasformando l’economia e investendo in energia pulita – il pianeta andrà incontro a scenari climatici sempre più estremi. E i prossimi rapporti dell’IPCC potrebbero arrivare troppo tardi.