
In Cina, il 96,4% delle entità commerciali appartiene al settore privato, comprendendo oltre 180 milioni di imprese, tra cui più di 55 milioni di società private e circa 125 milioni di lavoratori autonomi . Tuttavia, le imprese statali (Soe) detengono una quota significativa dell’economia: rappresentano circa il 25% del Pil nazionale e costituiscono oltre il 60% della capitalizzazione di mercato delle principali borse cinesi. Nel 2022, le Soe possedevano asset pari al 608% del Pil, mentre le 500 principali imprese private detenevano asset equivalenti al 34,4% del Pil (secondo i dati riportati dal governo cinese).
Stati Uniti: Predominanza del settore privato
Negli Stati Uniti, l’economia è fortemente orientata (come noto) al settore privato. Le imprese statali sono rare e generalmente limitate a settori specifici come i servizi postali o i trasporti pubblici. Recentemente, sottolinea il Washington Post, l’amministrazione ha promosso la privatizzazione di numerose funzioni governative, inclusi i servizi postali e la gestione di edifici federali, sostenendo che le imprese private possano offrire servizi più efficienti.
Italia: presenza significativa dello Stato in settori strategici
In Italia, lo Stato mantiene partecipazioni rilevanti in diverse imprese attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tra queste figurano Eni (circa 30% del capitale), Enel (circa 23,6%), Leonardo (circa 30%) e Poste Italiane (circa 29,3%). Nel 2020, il credito al governo e alle imprese statali rappresentava il 40,88% del PIL italiano.
Germania: Stato azionista in imprese chiave
La Germania detiene partecipazioni in importanti aziende, tra cui Deutsche Bahn (100%), Deutsche Telekom (circa 31,9%) e Volkswagen (circa 12,7% con il 20% dei diritti di voto). Queste partecipazioni riflettono l’approccio tedesco di mantenere il controllo statale in settori considerati strategici per l’economia nazionale.
Francia: dibattito sulla privatizzazione di asset statali
In Francia, lo Stato possiede partecipazioni significative in 81 aziende, con un valore stimato di circa 179,5 miliardi di euro. Recentemente, è emerso un dibattito politico sulla possibilità di privatizzare alcune di queste partecipazioni, come quelle in Orange e Engie, per affrontare la crisi del debito, ma il governo ha finora evitato questa strada, preferendo mantenere il controllo su settori chiave per la stabilità economica e la sovranità nazionale.
Modelli differenti di intervento statale
Il confronto tra questi paesi evidenzia modelli differenti di intervento statale nell’economia. Mentre la Cina presenta una predominanza numerica del settore privato, lo Stato mantiene un controllo significativo sulle principali imprese e settori strategici. Negli Stati Uniti, l’economia è largamente privatizzata, con un intervento statale minimo. Italia, Germania e Francia adottano un approccio intermedio, mantenendo partecipazioni statali in settori chiave per garantire la stabilità economica e la sovranità nazionale.