
Renault cambia marcia e guarda al cielo. Il colosso francese dell’auto ha confermato l’avvio di colloqui con il ministero delle Forze Armate per avviare, insieme a una Pmi della difesa, la produzione di droni militari. Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma il segnale è forte: l’industria automobilistica europea si prepara a giocare un ruolo nella difesa.
Produzione in Ucraina, a pochi chilometri dal fronte
Secondo quanto riportato da Franceinfo, l’inedita collaborazione dovrebbe concretizzarsi direttamente in Ucraina, con linee produttive installate a ridosso del fronte. Un’iniziativa inedita che rappresenta un tassello dell’“economia di guerra” invocata da Emmanuel Macron già nel 2022, e ora sempre più concreta.
Un progetto strategico per Kiev… e per Parigi
Come spiegato dal ministro Sébastien Lecornu, i droni saranno destinati in primis all’esercito ucraino. Ma l’obiettivo è anche rafforzare l’addestramento delle forze armate francesi con strumenti allineati alla realtà del conflitto. La collaborazione tra automotive e difesa diventa così strategica, sia sul piano industriale che geopolitico.
Un’alleanza che apre la strada ad altri accordi
Renault non sarà la sola. La sua iniziativa fa da apripista a una serie di nuove alleanze tra grandi gruppi industriali e aziende della difesa, in un’Europa che si riscopre vulnerabile e corre ai ripari accelerando la sinergia tra economia civile e industria bellica.
Un segnale forte per il futuro dell’industria europea
La mossa di Renault riflette un trend più ampio: la progressiva militarizzazione di settori industriali finora estranei alla difesa. L’auto entra nel mondo dei droni, e la linea che separa industria civile e militare si fa sempre più sottile.