Tagliare i giorni festivi sembra essere diventata una moda politica. In Francia, il premier François Bayrou ha proposto di eliminare il Lunedì di Pasqua e la Festa della Vittoria, suscitando polemiche trasversali. Slovacchia e Danimarca hanno già fatto mosse simili, motivandole con esigenze di bilancio e spese militari crescenti.
Anche Trump rilancia il tema negli Usa
Il presidente Donald Trump ha dichiarato che “troppe festività costano miliardi” agli Stati Uniti. Parole che hanno scatenato polemiche, soprattutto perché pronunciate nel giorno del Juneteenth, festa nazionale che ricorda la fine della schiavitù introdotta da Biden.
Produttività: i dati non convincono
Secondo il Kiel Institute e studi del FMI e della Bundesbank, ridurre i giorni festivi porta benefici economici marginali. La produttività dipende da tecnologia, competenze e investimenti, non solo dal numero di ore lavorate. Anzi, più ferie possono prevenire burnout e aumentare il rendimento nel lungo periodo.
Il caso Usa: nessun obbligo di ferie
Gli Stati Uniti restano un’anomalia nell’Ocse: 11 festività ufficiali, ma nessun diritto legale a ferie pagate. Al contrario, Paesi come Austria e Finlandia garantiscono oltre 35 giorni l’anno tra ferie e festività, pur mantenendo uno dei PIL pro capite più alti al mondo.
Meno giorni liberi, più disuguaglianze?
Gli esperti avvertono: abolire festività rischia di peggiorare la qualità della vita dei lavoratori, senza reali vantaggi per le economie avanzate. “Non è lavorare di più che crea prosperità, ma creare condizioni in cui i lavoratori possano vivere e produrre meglio”, sottolineano gli





.jpeg?box=317x238c)



