La Germania ha un disperato bisogno di lavoratori immigrati qualificati

La più grande economia europea ha una popolazione che invecchia e bassi tassi di natalità. La sfida è attirare almeno 400 mila immigrati qualificati ogni anno per tenere il passo con la domanda.

Berlino ha un disperato bisogno di lavoratori immigrati qualificati

La Germania sta affrontando una massiccia carenza di manodopera. La soluzione sembra essere soltanto una: reclutare immigrati qualificati per sostituire i ‘tedeschi’ che vanno in pensione. Un processo, quest’utimo, accelerato dal forte invecchiamento demografico al quale non sfugge neanche la prima economia europea. A spiegarlo è stato il presidente dell’Agenzia federale del lavoro Detlef Scheele.

Proprio a causa dei cambiamenti demografici, la Germania avrà bisogno di circa 400 mila lavoratori qualificati l’anno. Scelti chirurgicamente nei comparti dove la carenza è più evidente.

Nel 2020, l’anno nero dello scoppio della pandemia, il numero di cittadini stranieri che vivono in Germania – un paese di 83 milioni di abitanti – è aumentato di 204 mila unità, l’incremento più modesto nell’arco di un decennio.

Scheele ha detto che, oltre a formare lavoratori poco qualificati, riqualificare coloro le cui professioni sono scomparse o indurre le persone a lavorare più a lungo, l’unico modo per padroneggiare la situazione sarà aumentare significativamente l’immigrazione.

L’obiettivo, per accrescere la competitività del paese a livello globale, è attrarre talenti dal resto del mondo, magari scimmiottando quanto già da anni fanno Canada e Nuova Zelanda attraverso un sistema a punti.

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