Con le rinnovabili l’Italia può aumentare di 4 volte la sua autonomia energetica

L’Italia attualmente è uno dei Paesi con la più bassa autonomia energetica in Europa, producendo nel proprio territorio solo il 22,5% dell’energia consumata, a fronte di una media europea del 39,5%

Con le rinnovabili si può aumentare 4 volte l’autonomia energetica

L’Italia potrebbe aumentare il proprio livello di autonomia energetica sfruttando acqua, sole, vento e rifiuti. In particolare, agendo su elettrificazione dei consumi ed efficientamento, si potrebbe raggiungere il 58,4% di autonomia energetica, quasi triplicando gli attuali livelli. È quanto emerge dal Position Paper realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con A2a.

Ma occorre darsi una mossa. Secondo il report, l’Italia attualmente è uno dei Paesi con la più bassa autonomia energetica in Europa, producendo nel proprio territorio solo il 22,5% dell’energia consumata, a fronte di una media europea del 39,5%.  Allo stesso tempo, tuttavia, lo Stivale è tra i Paesi più virtuosi in termini di miglioramento dell’autonomia energetica, avendo aumentato il proprio livello di 9 punti percentuali tra il 2000 e il 2019. L’incremento dell’Italia è pari a oltre 2 volte quello della Francia (3,7%) e oltre 4 volte quello della Spagna (1,8%). Questa crescita è riconducibile allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili presenti sul territorio e ulteriormente sfruttabili.

In sintesi, l’Italia è partita molto in ritardo rispetto ad altri paesi europei, ma poi ha accelerato. Nonostante ciò, il divario con la media europea resta enorme. È altrettanto vero che il nostro può contare su un margine significativo. Secondo l’indice composito elaborato da The European House – Ambrosetti, che considera la fruibilità di acqua, sole e vento sul territorio, l’Italia è infatti seconda nell’Ue per disponibilità di fonti energetiche rinnovabili.

Relativamente al fotovoltaico, l’opportunità di sviluppo in Italia è pari a 105,1 GW addizionali, quasi 5 volte la capacità installata odierna. Per quanto riguarda l’eolico, la valorizzazione delle opportunità di sviluppo nei territori nazionali abilita un incremento di potenza di 21,1 GW rispetto ad oggi, ovvero quasi 2 volte la capacità attuale installata. C’è, poi, la valorizzazione dell’idroelettrico – attraverso il repowering di impianti esistenti e lo sviluppo di impianti di mini-idroelettrico – che abilita un incremento della potenza di 3,3 GW, oltre il 20% della capacità idroelettrica oggi installata. Da segnalare, infine, che lo sviluppo del biometano può attivare circa 6,3 miliardi di metri cubi (ovvero l’8% del consumo nazionale).

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