Petrolio, uranio e terre rare: la mappa del tesoro del Kazakistan

È un Paese dotato di risorse immense. Ma per la sua posizione geografica dipende dai buoni rapporti con i vicini per esportarle

La mappa del tesoro: petrolio, uranio e terre rare
Nur-Sultan

Non può permettersi di avere nemici, il Kazakhstan. Dotato di immense e varie ricchezze minerali, è incastonato al centro dell’Asia, il più grande Paese al mondo senza accesso al mare. Anzi, un mare c’è, il Caspio, ma è chiuso.

Per esportare, il Kazakhstan deve contare sui vicini e sugli accordi di transito stretti con loro. Per questa ragione, il Paese che nel 1991 si dichiarò indipendente dall’Urss per ultimo ha cercato di mantenere buoni rapporti con tutti.

Un territorio immenso (si estende per circa 2.700.000 km quadrati, l’Ue27 conta 4.127.000 kmq) che si è dimostrato finora tra gli Stati più stabili dell’Asia centrale. Ma il nono paese più grande al mondo ha soprattutto enormi giacimenti di petrolio e gas, che interessano Russia e Cina, ma anche l’Europa e il resto dell’Occidente, come testimonia la presenza di Chevron, Total, Eni, Shell.

Ma il tesoretto che si nasconde nel suo sottosuolo non è tutto qui: il Kazakhstan è il primo produttore al mondo di uranio (con oltre il 40% rispetto alla produzione globale). E il paese può contare su riserve ai primi posti al mondo per cromo, carbone, zinco, ferro, manganese, bauxite, cobalto, oro. Depositi a cui si aggiungono quelli, di importanza strategica, delle terre rare.

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