
Nel 2024, le importazioni di gas dalla Russia verso l’Unione europea sono aumentate del 18% rispetto all’anno precedente, passando da 38 a 45 miliardi di metri cubi.
Si tratta di un risultato in controtendenza rispetto all’obiettivo europeo di eliminare del tutto gli acquisti di gas russo, obiettivo che l’Unione si era data per sanzionare la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina.
Nei giorni scorsi la Commissione europea ha presentato una roadmap per arrivarci entro il 2027, un obiettivo molto ambizioso dati i livelli di acquisti attuali.
Ci sono evidentemente differenze sostanziali a livello nazionale. La Repubblica Ceca ha avuto l’incremento maggiore (+224,2%), seguita dall’Italia, che ha quasi triplicato le proprie importazioni da un anno all’altro, passando da 2,1 nel 2023 a 6,2 miliardi di metri cubi nel 2024 (+193,8%). Il Belpaese, in temrini assoluti, è il primo importatore europeo di gas russo.
Altri paesi hanno avuto incrementi inferiori ma comunque superiori alla media europea, come Polonia (+78,1%), Francia (+48,2%) e Belgio (+36,9%).
Al contrario, stando ai dati ufficiali, la Slovacchia (-21,2%), l’Ungheria (-23,3%) e la Germania (-32,4%) hanno ridotto le proprie importazioni di gas russo.