Gli Stati Uniti puntano a estrarre le terre rare dalla Luna

Washington punta a rendere l’economia statunitense indipendente dalla Cina, che oggi controlla la maggior parte delle terre rare, determinanti per la transizione ecologica e digitale

Estrarre le terre rare dalla Luna

La Nasa sta tentando di avviare l’estrazione di terre rare e ferro sulla Luna a partire dal 2032. Inizialmente si dovrebbe partire dall’estrazione di risorse come l’ossigeno e l’acqua che, alla fine, potrebbero appunto espandersi anche al ferro e alle terre rare.

L’agenzia spaziale Usa, a fine mese, invierà un impianto di perforazione di prova sulla Luna. Inoltre, sta pianificando uno scavo su scala più ampia del suolo lunare e un impianto di lavorazione pilota nel 2032 con la speranza di riuscire a battere sul tempo la concorrenza cinese.

L’agenzia spaziale a stelle e strisce prevede di riportare gli americani sulla Luna come parte della sua missione Artemis entro il 2025, e di imparare dalla missione per facilitare un successivo “viaggio-missione” su Marte.

La domanda di metalli rari sulla Terra è intanto aumentata a dismisura negli ultimi vent’anni visto che sono usati per una serie di prodotti ormai diventati indispensabili per il vivere quotidiano (dalle batterie delle auto elettriche e a quelle dei cellulari alle attrezzature militari fino ai tubi fluorescenti).

È altrettanto vero che finché la Cina dominerà la produzione mondiale di terre rare, Washington rimarrà sempre sotto costante pressione da parte di Pechino. Visto che sul pianeta Terra le cose sembrano mettersi non così bene per la prima economia al mondo, meglio guardare la Luna, piuttosto che il dito.

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