Gas, l'Italia scavalca la Turchia e sale al secondo posto per l'import dalla Russia

L'Italia supera la Turchia per la quantità di materia prima acquistata dal colosso Gazprom. Ma resta lontano il record della Germania

Gas, l'Italia scavalca la Turchia e sale al 2° posto per l'import da Mosca

L'Italia è tornata a essere il secondo mercato della Russia per la fornitura di gas naturale, scavalcando la Turchia. La notizia non sorprende, visto che Eni fu la prima società occidentale a stringere accordi commerciali con Mosca. E, fin da allora, almeno un terzo del fabbisogno di metano è sempre arrivato dai giacimenti siberiani.

Torna così alla ribalta il tema della diversificazione delle fonti. In questo momento, la Russia copre il 40% del fabbisogno nazionale, l'Algeria il 25% e la Libia il 6%. Dal Qatar, invece, arriva la stragrande maggioranza del gas naturale liquido, lavorato al rigassificatore di Rovigo. Il sistema energetico italiano dipende dall'estero per il fabbisogno di gas naturale: la produzione nazionale è pari solo all'8%. Nel 2017 sono stati importati 66 miliardi di metri cubi e tale quota è destinata ad aumentare. In realtà ci sarebbe un potenziale di maggior sfruttamento nella Penisola, ma le scelte fatte dal Paese e dagli enti locali non hanno permesso di sfruttarlo appieno.

Secondo Blooomberg, nei primi nove mesi del 2018 l'Italia ha comprato dal solo colosso russo Gazprom 18,3 miliardi di metri cubi di gas a fronte dei 17,9 della Turchia. Resta comunque lontano il record della Germania: con 42,7 miliardi di metri cubi acquistati nello stesso periodo resta sempre il principale mercato per l'export di gas russo. Va, però, ricordato, che Berlino si rifornisce direttamente da Mosca, grazie al Nord Stream, il gasdotto che passa sotto il Baltico e che collega i due paesi, senza "l'intermediazione" di Polonia, Bielorussia e repubbliche baltiche.

Un rapporto così stretto, quello tra Germania e Russia, al punto che al vertice della società che gestisce il Nord Stream c'è stato anche Gerard Schröder: l'ex cancelliere socialdemocratico aveva assunto la carica subito dopo aver lasciato gli incarichi di governo ed essere stato uno dei fautori della joint venture nel Nord Stream.

Non per nulla i russi vorrebbero raddoppiare il gasdotto del Baltico, aumentando così la quantità di gas da vendere in Europa occidentale facendo ancor più della Germania il loro alleato principale. Ma è un progetto duramente osteggiato dall'amministrazione Trump.

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