Uno stato con il 130% di rapporto debito/Pil senza euro fallisce. Il resto è noia e dibattiti mediatici per chi crede agli asini volanti e alle scie chimiche.
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Nelle settimane scorse Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo Economico, ha annunciato che si candiderà alle prossime elezioni. Ma non ha voluto rivelare se resterà nel Pd. A inizio aprile aveva preso la tessera del Partito democratico minacciando da subito di strapparla se si fosse creata un'alleanza di governo con il Movimento 5 Stelle. Come ministro si è distinto per le lunghe trattative per evitare crisi aziendali e chiusure di fabbriche dall'Alcoa all'Embraco. È noto all'estero e si è costruito una reputazione da decisionista. Potrebbe essere lui, un altro moderato, l'anti-Renzi?