
Francia e Regno Unito, rispettivamente quarta e quinta economia del G7, si trovano a fronteggiare una situazione finanziaria delicata. Nel 2024 Parigi ha registrato un deficit al 5,8% e un debito al 114% del Pil, pari a 3.345 miliardi di euro. Londra non è messa meglio: deficit al 5,1% e debito vicino ai 3.000 miliardi di euro, ovvero il 96% del Pil.
Spread in crescita e mercati nervosi
Il vero allarme arriva dai mercati obbligazionari. Lo spread sui titoli decennali è a 79 punti per la Francia e a 200 per il Regno Unito, ben oltre quello italiano (89). Un segnale chiaro: cresce il costo del debito e aumentano le risorse pubbliche destinate a pagare interessi, sottraendole a welfare e crescita.
Il fantasma del Fondo Monetario
Le parole degli economisti riportano la memoria agli anni ’70, quando Londra fu costretta a chiedere un prestito d’emergenza al FMI. Oggi il dibattito si riaccende: secondo alcuni osservatori, il Regno Unito rischia un “collasso economico”. A Parigi, invece, il ministro dell’Economia Eric Lombard minimizza: “Non siamo sotto minaccia, ma il rischio non può essere escluso”.
“Troppo grandi per fallire”
Dal Wall Street Journal arriva però un’analisi netta: Francia e Regno Unito hanno debiti troppo imponenti – quasi 8.000 miliardi di dollari complessivi – per essere davvero sostenuti dal Fondo Monetario Internazionale. Con una capacità di prestito di circa 1.000 miliardi di dollari, il FMI può salvare economie medio-piccole, ma non due giganti occidentali. In sostanza, Parigi e Londra sono “too big to fail”: i loro problemi rischiano di diventare anche quelli dell’intera economia globale.