Israele, Regno Unito e Stati Uniti sul podio nella gara all’immunità vaccinale

Israele, Regno Unito e Gran Bretagna sono il rovescio della medaglia di una campagna vaccinale nel mondo che vede invece l’Europa alle prese con i ritardi nelle forniture.

Israele, Regno Unito e Usa sul podio nella gara all’immunità vaccinale

Regno Unito

È stato il primo Paese occidentale ad avviare la campagna di vaccinazioni con il siero Pfizer/BioNTech e attende per la primavera 17 milioni di dosi del vaccino di Moderna. “Il contratto di fornitura con il governo britannico è stato firmato tre mesi prima di quello con l’Ue”, ha spiegato a Repubblica il numero uno di AstraZeneca, Pascal Soriot, replicando alle accuse di Italia e Ue per i ritardi.

Nel Regno Unito 6,9 milioni di persone (oltre il 10% della popolazione) hanno ricevuto la prima dose e circa 470 mila sia la prima che la seconda. Il 75% degli ultra-ottantenni e delle Rsa britanniche ha ricevuto la prima dose.

I vaccini attualmente somministrati sono quello prodotto da Pfizer/BioNtech e da Oxford/AstraZeneca, mentre quello di Moderna arriverà entro la primavera.

Il governo britannico ha l’obiettivo di vaccinare entro il 15 febbraio prossimo gli over 70, le persone vulnerabili e gli operatori sanitari e delle Rsa (circa 15 milioni di persone). E sarà offerta la vaccinazione a tutti i cittadini per l’autunno di quest’anno.

Israele

Il Paese ha inoculato la prima dose a oltre 2,7 milioni di persone, il 30% della popolazione, mentre più di 1,3 milioni hanno ricevuto entrambi le dosi.

Il governo si è posto l’obiettivo di vaccinare 5 milioni dei suoi 9,3 milioni di cittadini israeliani entro la fine di marzo.

La maggior parte dei sieri utilizzati per la campagna provengono da Pfizer. Moderna si è impegnata a fornire 6 milioni di dosi, sufficienti per vaccinare 3 milioni di persone.

Stati Uniti

Joe Biden ha annunciato un potenziamento della campagna di vaccinazione negli Stati Uniti, con l’acquisto di 200 milioni di dosi aggiuntive dei sieri di Pfizer e di Moderna che dovranno essere disponibili per l’estate.

In questo modo, ha spiegato il presidente, entro l’inizio dell’autunno ci saranno abbastanza dosi contro il Covid-19 per inoculare 300 milioni di statunitensi, praticamente tutta la popolazione del paese.

Unione Europea

L’Ue ha firmato un accordo con AstraZeneca ad agosto per 300 milioni di dosi, con un’opzione per altri 100 milioni.

Bruxelles ha anche ordinato 600 milioni di dosi Pfizer-BioNTech, già utilizzate. Ma la settimana scorsa l’azienda ha annunciato pesanti tagli alle forniture a causa dei lavori per aumentare la capacità del suo impianto belga. In risposta, l’Ue ha minacciato le esportazioni dei vaccini prodotti in Europa, scatenando la reazione di Londra e la preoccupazione del Canada.

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