Nel 2016 circa 40 milioni di persone hanno lasciato il Giappone, il che significa che la nuova tassa potrebbe generare circa 355 milioni di euro l'anno, quasi il doppio del budget stanziato per il turismo nel 2017.
L’idea non è venuta per caso. L'industria turistica proveniente dall’estero è, infatti, uno dei pochi settori in crescita nel Paese. L’esecutivo nipponico punta, così, ad aumentare il numero annuale di visitatori internazionali a 40 milioni entro il 2020 e 60 milioni entro il 2030. I presupposti sono confortanti, visto che nel 2016 è stato raggiunto il record di 24 milioni, con un incremento del 22 per cento rispetto all'anno precedente.
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