Nucleare, il doppio gioco della Germania

Berlino fa retromarcia sull’atomo: si asterrà sulla decisione dell’Ue di inserirlo (insieme al gas) tra le energie pulite. L’obiettivo è ottenere in cambio (da Parigi) il via libera al gasdotto offshore russo-tedesco Nord Stream 2.

Nucleare, il doppio gioco della Germania
Olaf Scholz

La bozza della Commissione europea in cui inseriscono energia nucleare e gas nella tassonomia delle fonti “pulite” divide l’Europa, in particolare la Francia (favorevole all’atomo) e la Germania che ha invece deciso di fermare l’energia prodotta attraverso la fissione.

In realtà, le cose non stanno esattamente in questi termini. Innanzitutto, a capo dell’esecutivo dell’Ue c’è la tedesca Ursula von der Leyen, ex ministro del governo Merkel, che difficilmente si metterà contro il proprio paese ed inoltre ha annunciato una svolta green dell’Unione. Ecco allora che motivazioni ambientali, geopolitiche ed economiche si intrecciano.

Di certo, il nuovo governo tedesco guidato dal socialdemocratico Olaf Scholz e sostenuto da Verdi e Liberali non poteva esordire sostenendo il nucleare. In realtà, la Germania ha da tempo avviato una profonda rimodulazione della propria infrastruttura energetica, puntando su un graduale abbandono dell’atomo.

Poi sono arrivate le dichiarazioni (apparentemente) spiazzanti. Il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung riferisce che la ministra dell’Ambiente Steffi Lemke ha ammesso che Berlino non riuscirà a far modificare la proposta della Commissione. Il portavoce del governo, Steffen Hebestreit, ha inoltre chiarito che l’esecutivo non farà alcun tipo di ricorso contro la proposta di Bruxelles.

La retromarcia tedesca affonda le radici in motivazioni geopolitiche ed economiche. Scholz ha infatti bisogno di ripristinare buoni rapporti con la Federazione russa: gli scambi bilaterali fra i due paesi sono storicamente profondi.

E, soprattutto, c’è il gas, vero oro blu per la Germania, e quel Nord Stream 2 (il gasdotto offshore che dalla Russia giunge direttamente sulle sponde della prima economia europea) pronto a entrare in funzione ma bloccato a causa di un via libera da Bruxelles che tarda ad arrivare. L’ok al nucleare potrebbe sciogliere più rapidamente il nodo, sebbene il ministro degli Esteri, Annalena Baerbock, sia critica nei confronti del Cremlino.

Nel frattempo il ‘partito’ dei contrari si sgonfia e non spaventa più Parigi: Austria, Danimarca, Lussemburgo e Spagna non riusciranno a impedire alla proposta dell’Ue di essere definitivamente approvata.

quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. Ma la libera informazione ha un costo, che non è sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità. Se apprezzi i nostri contenuti, il tuo aiuto, anche piccolo e senza vincolo, contribuirà a garantire l'indipendenza di quotedbusiness.com e farà la differenza per un'informazione di qualità. 'qb' sei anche tu. Grazie per il supporto

Indicatori

Scopri la sezione Indicatori

(opzionale)
Paesi
www.quotedbusiness.com