Dalla cattura della CO2 agli antivirali. Ecco quali tecnologie cambieranno le nostre vite

Le previsioni di Ibm Research: “Stiamo esplorando il modo in cui la tecnologia possa essere utilizzata per riprogettare materiali e trovare soluzioni a sfide quali la salute e l’energia pulita”

Dalla cattura della CO2 agli antivirali. Ecco cosa cambierà le nostre vite

La cattura e la trasformazione della CO2 nell’atmosfera, gli antivirali per affrontare future pandemie, la conversione dell’azoto nel suolo in un fertilizzante, le batterie prive di cobalto e nichel, l’impiego di semiconduttori più efficienti.

Sono le 5 tecnologie che cambieranno il nostro futuro secondo le previsioni di Ibm Research. “Stiamo esplorando il modo in cui la tecnologia possa essere utilizzata per riprogettare materiali e trovare soluzioni a sfide quali la salute e l’energia pulita”, spiega la multinazionale tech che dal 2005 ad oggi ha tagliato il 39,7% delle proprie emissioni di CO2 a livello globale.

Uno dei fattori chiave per Ibm è correlato alla creazione di un processo più efficiente per la scoperta dei farmaci, in modo da essere pronti ad affrontare minacce future. Ma in questo campo la progettazione è complessa e costosa. Ibm prevede di applicare intelligenza artificiale, cloud e data analysis per snellire il processo di scoperta dei farmaci, terapie e molecole utili a combattere nuovi virus su scala globale e riducendo i costi della ricerca.

Altro tema di grande attualità è la CO2 presente nell’atmosfera che entro il 2025 raggiungerà livelli insostenibili. Per tagliare le emissioni e contenere la temperatura globale c’è bisogno di nuovi materiali e processi per la sua cattura e trasformazione in prodotti e componenti utili.

Un ulteriore tema in chiave sostenibilità è quello dei dispositivi connessi che entro il 2023 saranno 3 volte di più. La sfida sarà scoprire nuovi materiali grazie anche all’apporto del calcolo quantistico e dell’intelligenza artificiale che saranno in grado - spiega Ibm - di suggerire classi di composti capaci di soddisfare obiettivi ambientali e di efficienza; sarà necessario ripensare a materiali più sicuri e sostenibili per le batterie, per permettere di soddisfare la domanda crescente di elettricità senza incidere sulla temperatura del pianeta. In tal senso i ricercatori del colosso statunitense hanno già sviluppato una batteria priva di cobalto e nichel.

C’è poi un altro punto centrale: l’accesso al cibo e la necessità di reinventare l’approccio all’agricoltura. Produrre una tonnellata di fertilizzante richiede la combustione di una tonnellata di energia fossile. Nei prossimi cinque anni - prevede Ibm - sarà possibile replicare la capacità della natura di convertire l’azoto nel suolo in fertilizzanti ricchi di nitrati, riducendo così l’impatto ambientale dell’industria agroalimentare.

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