
Duro monito del neosegretario generale della NATO, Mark Rutte, contro Cina, India e Brasile. Durante un incontro a Washington con senatori americani, l'ex premier olandese ha minacciato sanzioni secondarie “massicce” contro i paesi BRICS+ che continuano a fare affari con la Russia, soprattutto nell’acquisto di energia e materie prime. L’obiettivo è chiaro: isolare economicamente Mosca e costringerla a negoziare la fine del conflitto in Ucraina.
L’appello (imposto) ai leader BRICS+: “Chiamate Putin”
Rutte non ha usato mezzi termini: “Telefonate a Vladimir Putin e ditegli che deve prendere sul serio i colloqui di pace”, ha dichiarato ai leader di Brasile, India e Cina. L’ex premier dei Paesi Bassi ha rilanciato l’aut aut di Donald Trump, che ha concesso a Mosca 50 giorni per avviare i negoziati, minacciando dazi del 100% contro chi continuerà a sostenerla indirettamente con rapporti commerciali.
Nuove armi all’Ucraina: l’Europa ci mette i soldi
Nel frattempo, Rutte ha confermato che l’Europa troverà i fondi per assicurare a Kiev l’invio di nuove armi americane, sia difensive che offensive. L’obiettivo? Mettere l’Ucraina nella “migliore posizione possibile” per trattare con il Cremlino. Una strategia che intreccia diplomazia e pressione militare, con un occhio attento alla stabilità degli alleati e alla deterrenza contro i BRICS+.
Salta il G20: gli USA disertano l’incontro in Sudafrica
A testimoniare il clima teso, arriva la decisione del segretario al Tesoro americano, Scott Bessent, di non partecipare al vertice del G20 sulle riforme finanziarie globali, in programma a Durban, in Sudafrica. Un gesto forte che segna la frattura crescente tra Occidente e blocco BRICS+, in una nuova fase della “Guerra Grande” fatta anche di battaglie economiche e geopolitiche.