La Cina ha scaricato la Russia?

Pechino: “Mai fornito aiuti materiali alla Russia. Con Mosca non c’è un’alleanza. Siamo solo partner’

La Cina ha scaricato la Russia?

La Cina non ha mai fornito alcun supporto materiale alla Russia nella guerra contro l’Ucraina: il ministro della Difesa, Wei Fenghe, parlando al vertice sulla sicurezza dello Shangri-La Dialogue di Singapore, ha detto che Pechino ha sostenuto i colloqui di pace e si è opposta alla fornitura di armi.

Wei Fenghe ha escluso che il rapporto del gigante asiatico con la Russia sia una “alleanza”, definendo invece Mosca “partner importante” e mostrando, allo stesso tempo, pieno scetticismo sull’efficacia delle sanzioni. “Un conflitto o una guerra sono l’ultima cosa che la Cina vorrebbe vedere in Ucraina. Al contempo, non crediamo che la massima pressione o sanzioni possano risolvere il problema”, ha aggiunto Wei, osservando che, al contrario, potrebbero “causare ancora più tensioni e peggiorare ulteriormente il problema”.

Pechino, che ha “sempre sostenuto” il dialogo tra Russia e Ucraina, spera che gli Usa e la Nato tengano colloqui con Mosca “per creare le condizioni di un cessate il fuoco più rapido”, ha osservato il ministro. Poi fa una puntualizzazione importante. “Il rapporto tra Cina e Russia si sta sviluppando lungo la strada giusta, continuerà a crescere, e non è diretto contro terzi”, ha spiegato  Wei durante il suo intervento allo Shangri-La Dialogue, il più importante forum di difesa dell’Asia-Pacifico.

Con le sue dichiarazioni Wei ha in qualche modo ammorbidito i toni usati tra i due Paesi poco prima dell’invasione dell’Ucraina, quando all’inizio di febbraio il presidente russo, Vladimir Putin, e il cinese, Xi Jinping, avevano firmato a Pechino una dichiarazione per innalzare la relazione al livello più alto degli ultimi 70 anni, annunciando una partnership “senza limiti” con piani per aumentare il commercio bilaterale a 250 miliardi di dollari entro il 2024.

Ma ammorbidire i toni non significa che i rapporti economici sull’asse Mosca-Pechino siano diminuiti. Al contrario, da pochi giorni, è stato inaugurato il primo ponte autostradale fra la Russia e la Cina che collega le città di Blagoveshchensk e Heihe. Un progetto ideato nel 2014, quando l’invasione della Crimea allontanò Mosca dall’Occidente, e costruito tra il 2016 e il 2019; è stato aperto solo ora per i ritardi legati al Covid e, a causa della strategia cinese zero Covid, per ora è limitato al solo traffico merci. 

La nuova apertura dovrebbe far lievitare il commercio bilaterale di Russia e Cina a un milione di tonnellate di merci l’anno. Su chi trarrà il vantaggio principale non ci sono molti dubbi. Tant’è che secondo alcuni osservatori il fine ultimo del governo cinese sarebbe quello di spolpare la Russia dal punto di vista economico. Altro che partnership “senza limiti”. Piuttosto, il messaggio che il governo cinese sembra voler inviare a Vladimir Putin appare abbastanza chiaro: Russia e Cina insieme contro (quasi) il resto del mondo è una partita che preferiamo non giocare.

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