Draghi: “Giù l’Iva del 5% per le utenze del gas e 16 miliardi di sostegni per gli aumenti”

Il presidente del Consiglio: “Crisi umanitaria senza precedenti. In Italia il 90% degli oltre 23 mila profughi sono donne e bambini”. Come uscire dalla dipendenza energetica? “Siamo impegnati per diversificare le forniture e aumentare le fonti rinnovabili: questa è l’unica strategia nel lungo periodo”

“La forza di un Paese e di una democrazia si misurano anche con la capacità di difendere i valori della dignità umani e della democrazia: per questo il mio pensiero va anche ai cittadini russi che manifestano il loro dissenso contro l’invasione in Ucraina”. A dirlo è stato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo alla Camera al question time sulle misure del governo per l’accoglienza dei profughi ucraini in Italia.

Un’occasione in cui ha annunciato anche che per far fronte alla crisi economica causata dalla guerra, “l’Iva sarà ridotta del 5% per le utenze del gas e il governo ha destinato 16 miliardi per sostenere le famiglie con i rincari delle bollette del gas”.

All’8 marzo - ha evidenziato Draghi – “in Italia erano arrivati 21.095 cittadini ucraini, oggi sono 23.872, soprattutto dal confine italo-sloveno. Oltre il 90% è costituito da donne e bambini. Il flusso è destinato ad aumentare”.

La crisi in Ucraina e le sanzioni alla Russia comportano anche, per l'Italia, la necessità di svincolarsi dall’acquisto del gas dal Paese di Putin. “Siamo al lavoro - ha spiegato Draghi - per ridurre la dipendenza dal gas russo in tempi rapidi. È necessario farlo”. Anche perché - ha aggiunto – “la quota di gas russo è aumentata molto negli ultimi 10-15 anni, anche dopo l’invasione della Crimea. Questo dimostra una sottovalutazione di politica estera e internazionale. Siamo impegnati per diversificare le forniture e aumentare le fonti rinnovabili: questa è l’unica strategia nel lungo periodo”.

L’obiettivo dell’esecutivo resta comunque “rispettare l’obiettivo 70 gigawat di rinnovabili nel 2026 se si sbloccano le autorizzazioni. Siamo impegnati nella produzione di diversi gigawat di eolico offshore grazie a una semplificazione delle autorizzazioni, c'è anche il ricorso al biometano con l’obiettivo di 200 mila tonnellate nel 2023 e un incremento di 50 mila nel successivo triennio. La ricerca è fondamentale in ogni ambito”.

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