Macron è riuscito a disinnescare la protesta dei “gilet gialli”?

Dopo le concessioni del Presidente le manifestazioni si sono "sgonfiate". Ma, secondo un sondaggio, il 68% dei francesi continua a sostenere le mobilitazioni. Intanto il Governo si mostra determinato: vuole che le misure siano effettive entro febbraio

"Gilet gialli", Macron è riuscito a disinnescare la protesta?

Le concessioni di Emmanuel Macron annunciate lunedì 10 dicembre hanno avuto un effetto. Sarà per quell’aumento di 100 euro del salario minimo (dal primo gennaio a quota 1300 euro mensili netti) e per l’eliminazione della tassazione sugli straordinari. Sarà anche per la natura popolare ed eterogenea del movimento dei “gilet gialli”, che esprime il profondo malcontento della provincia. E sarà anche per la stanchezza dovuta al quinto weekend consecutivo di manifestazioni. Fatto sta che l’Atto V, come lo hanno denominato i "gilet gialli", ha visto a livello nazionale dimezzare i partecipanti rispetto all’8 dicembre: 66 mila contro 126 mila, secondo il ministero degli Interni.

A Parigi, sabato 15 dicembre, sono scesi in strada "soltanto" 2.200, ma 4.500 a Bordeaux e lo stesso numero a Tolosa. Ci sono stati scontri con la polizia (ma meno delle altre volte) sia nella capitale (115 persone in stato di arresto) che in provincia. E due automobilisti sono morti in incidenti provocati dai blocchi stradali organizzati dai manifestanti. Il bilancio delle vittime dall’inizio delle proteste è così salito a 8.

Il movimento sembra alle corde anche se il 68% dei francesi lo sostiene, secondo il sondaggio Ifop-Fiducial. Intanto i "gilet gialli" stanno cambiando e passano da rivendicazioni salariali e fiscali a quelle più generali che guardano a una democrazia partecipativa.

Nel frattempo il Governo cerca di mostrarsi operativo. Le misure proposte dall'Eliseo dopo le manifestazioni saranno presentate mercoledì al Consiglio dei ministri e votate dal Parlamento entro venerdì prossimo. I tempi così serrati sono dettati dalla volontà dell'esecutivo di cominciare dal 5 febbraio 2019 a erogare l’aumento del salario minimo (la platea è pari a 5,43 mln di persone).

L’operazione non è semplice, visto che si è passati da possibili maggiori entrate (a cominciare dalla tassa sul carbonio, poi annullata) alla certezza di un incremento delle uscite. E per evitare di far aumentare il rapporto deficit/Pil (che passerà dal 2,8% inizialmente previsto dal Governo al 3,2%) il 60% dell spesa aggiuntiva (10 mld) sarà finanziato attraverso un aumento del deficit e il restante 40% da tagli alla spesa pubblica e dal rinvio di altre misure (tra queste quella sulle aziende che generano più di 250 milioni di fatturato: subiranno un rinvio del taglio delle imposte sulle società dal 33% al 31%). 

Fonte
quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. Ma la libera informazione ha un costo, che non è sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità. Se apprezzi i nostri contenuti, il tuo aiuto, anche piccolo e senza vincolo, contribuirà a garantire l'indipendenza di quotedbusiness.com e farà la differenza per un'informazione di qualità. 'qb' sei anche tu. Grazie per il supporto

Indicatori

Crediti deteriorati

L'andamento dei crediti deteriorati dal 2005 al 2020 in Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna in rapporto al totale dei crediti erogati

Scopri la sezione Indicatori

(opzionale)
Paesi
www.quotedbusiness.com