I sindacati britannici sono stati avvertiti. Se non si riformano sarà difficile per loro gestire il declino degli iscritti. Lo scrive nero su bianco in un rapporto il think-tank Fabian Society e il sindacato Community.
Da un lato, le industrie a più rapida crescita mostrano bassi livelli di adesione, dall’altro lato, il potere contrattuale dei lavoratori è minacciato dall'innovazione tecnologica e dalla crescita della gig economy.
La quota della forza lavoro nel settore privato membro di un sindacato si è attestata al 13 per cento nel 2016, pari a 2,6 milioni di lavoratori. Quasi la metà del totale degli iscritti nel 1979. Al contrario, il settore pubblico registra una riduzione ma partendo da livelli decisamente più alti: dal 69% al 53% con 3,6 milioni di membri l’anno scorso. Il livello medio nazionale degli iscritti corrisponde a meno di un quarto di tutti i lavoratori.
Resta aperta la sfida più difficile. Cioè recuperare iscritti nei settori dove la rappresentanza è minore e la crescita economica settoriale maggiore. Ad esempio, l’hospitality (bar, ristoranti e hotel) è uno dei tre settori che cresce rapidamente, ma la densità associativa è pari al 2,5%.
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