Reddito di base, cresce il consenso nel Regno Unito

L’economista Guy Standing propone di introdurre un reddito incondizionato di 48 sterline la settimana da erogare a ogni cittadino britannico. Per finanziarlo verrebbero eliminate le detrazioni fiscali che valgono 420 mld l’anno. Mentre per il reddito di base sarebbero “sufficienti” 150 mld

Cresce il consenso verso il reddito di base

Anche nel Regno Unito sembra acquisire consenso l’idea di introdurre un reddito di cittadinanza. Ma quello proposto dal professor Guy Standing è per davvero un reddito di base incondizionato, ovvero erogato a tutti i cittadini senza alcun requisito. E, quindi, è sostanzialmente differente da quello previsto in Italia, denominato reddito di cittadinanza anche se in realtà ha le caratteristiche di un reddito minimo di inserimento.

L’operazione avrebbe un costo elevato – se erogato a tutti i britannici si tradurrebbe in 150 miliardi di sterline – ma potrebbe essere finanziata eliminando le detrazioni fiscali che nel Regno Unito raggiungono un numero monstre: quelle attualmente previste sono 1.156 e pesano per 420 mld l’anno.

E, poi, il contributo non sarebbe esorbitante. Standing propone 48 sterline a settimana, circa 62 euro. Nella sua idea sarebbe una cifra modesta ma sufficiente per ridurre la povertà e la disuguaglianza più efficacemente di quanto ottenuto attraverso altri sistemi redistributivi, come quello basato sulle detrazioni.

Per il conservatore Helen Whately si tratterebbe "di un calcio sui denti dei contribuenti laboriosi. E le nostre politiche sono altamente redistributive - quest'anno le famiglie con reddito più basso riceveranno oltre 4 sterline di spesa pubblica per ogni sterlina pagata in tasse, mentre per le famiglie con reddito più elevato il rapporto è invertito (1 sterlina di spesa pubblica ogni 5 versate in tasse)."

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