Il G7 valuta sanzioni secondarie verso Cina, Corea del Nord e Iran

Il G7 valuta sanzioni secondarie verso Cina, Corea del Nord e Iran

Il G7 sta valutando sanzioni nei confronti delle aziende in Cina, Corea del Nord e Iran che ritengono responsabili di fornire alla Russia componenti e tecnologia a scopo militare. Lo riporta Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali le valutazioni si inseriscono nell’ambito di un pacchetto di misure allo studio da varare entro il 24 febbraio, l’anniversario dell’invasione dell’Ucraina.

Tra tutte le decisioni fino ad ora adottate dai paesi che hanno preso le difese dell’Ucraina, quella delle sanzioni secondarie è potenzialmente la più dirompente. Una scelta che alzerebbe lo scontro diretto tra le prime due potenze mondiali. Mosca potrebbe comunque far fluire le attrezzature necessarie attraverso altri paesi, come Emirati Arabi Uniti, Turchia, e India. Ma a preoccupare Washington è Pechino, ben più della Russia.

Nei giorni scorsi, intanto, è emerso che la Cina starebbe fornendo alla Russia tecnologie fondamentali per proseguire la propria guerra in Ucraina. Una nuova inchiesta del Wall Street Journal conferma le tesi e illazioni dei mesi precedenti, che raccontavano come il gigante asiatico sostenesse il paese guidato da Vladimir Putin nella sua invasione in Ucraina. Equipaggiamento, tecnologie all’avanguardia e parti di aerei caccia: sono questi gli strumenti che Mosca importa da Pechino, aggirando le sanzioni internazionali. 

Per far arrivare nel paese i prodotti come i semiconduttori, essenziali per la costruzione di arsenale militare, Mosca si avvale di una triangolazione che coinvolge Paesi come Emirati Arabi Uniti, Turchia e Uzbekistan: attraverso questa rotta, la Russia importa dalla Repubblica popolare apparecchiature di navigazione per elicotteri militari, radar, antenne telescopiche per il disturbo delle comunicazioni e altre tecnologie utili all’esercito di Mosca.

Nel frattempo, secondo una notifica del Comando strategico degli Stati Uniti inviata al Congresso, si apprende che la Cina ha più lanciatori di missili balistici intercontinentali rispetto agli Stati Uniti. Il rapporto della Difesa americana evidenzia i rapidi progressi di Pechino nel suo programma di modernizzazione nucleare.

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