
Un’operazione militare notturna ha interrotto la missione della Global Sumud Flotilla, diretta verso Gaza con l’obiettivo dichiarato di portare aiuti umanitari e rompere il blocco israeliano.
La marina di Tel Aviv ha intercettato e circondato dapprima le imbarcazioni più grandi, utilizzando idranti, gommoni d’assalto e bombe stordenti.
Gli attivisti fermati, molti dei quali rappresentanti di ONG e movimenti per i diritti umani, sono stati fatti salire su una grande nave militare israeliana.
Le imbarcazioni della Flotilla, che erano partite con il sostegno di reti internazionali di solidarietà, coordinate per richiamare l’attenzione sul dramma della popolazione di Gaza, dove la situazione umanitaria resta gravissima, sono state sequestrate.
Il grave episodio delle ultime ore riporta alla memoria l’assalto alla Mavi Marmara del 2010, quando un’analoga spedizione finì in tragedia con l’uccisione di 10 attivisti da parte delle forze israeliane.
Israele ha giustificato l’azione parlando di una necessità di sicurezza e definendo la Flotilla una “provocazione politica mascherata da missione umanitaria”. Dal lato palestinese, ONG e associazioni denunciano invece l’ennesimo atto di forza contro civili e attivisti pacifisti.