
Ben prima della scadenza di due settimane che aveva promesso per negoziare con Teheran, Donald Trump ha sferrato un attacco a sorpresa in Iran, intestandosi quello che spera sia il colpo di grazia decisivo, dopo nove giorni di bombardamenti israeliani.
Ma con il rischio di un’imprevedibile escalation in Medio Oriente, dopo le prime dichiarazioni partite dalla tv di Stato iraniana, secondo cui “ogni cittadino americano, o militare, nella regione è ora un legittimo obiettivo”.
“Adesso è iniziata la guerra”, è il post pubblicato sull’account X associato ai Guardiani della Rivoluzione iraniana. Minacce a cui si sono aggiunte quelle degli Houthi, alleati di Teheran.
È stato lo stesso presidente ad annunciare il blitz (seguito dalla situation room) con un post su Truth, rivelando che gli Usa avevano “completato con successo” il loro attacco a tre siti nucleari in Iran (Fordow, Natanz ed Esfahan) sganciando “un carico completo di bombe sul sito principale di Fordow”. E che “tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano” e “stanno rientrando sani e salvi”. Quindi le “congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani”, il vanto di aver fatto quello “che nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare” e il monito che “è l’ora della pace”. “Questo è un momento storico per gli Stati Uniti d’America, Israele e il mondo”, ha esultato in un altro post.
Trump ha parlato per soli tre minuti, con tono serio e solenne. Prima ha fatto il bilancio dell’operazione, assicurando che “i siti nucleari chiave iraniani sono stati completamente e totalmente distrutti” con “massicci attacchi di precisione” in quello che ha definito “uno spettacolare successo militare”.
Quindi ha lanciato un nuovo ultimatum a Teheran, affermando che il futuro dell’Iran è “pace o tragedia” e che ci sono molti altri obiettivi che possono essere colpiti dall’esercito statunitense. “Se la pace non arriva rapidamente, attaccheremo quegli altri obiettivi con precisione, velocità e abilità”, ha minacciato.
Nei loro raid gli Usa hanno usato diversi Stealth B-2, che hanno sganciato sei bombe anti-bunker su Fordow, mentre 30 missili Tomahawk sono stati lanciati contro gli altri due siti nucleari.
Ma con la sua mossa Trump rischia ora di farsi trascinare nel conflitto tra Israele e Iran, esponendo alla vendetta di Teheran i 40 mila soldati Usa nella regione, dopo aver rinunciato al proprio tentativo di mediazione, aver scoraggiato quello degli europei e ignorato la linea di Vladimir Putin favorevole al nucleare civile per gli ayatollah.