
La tregua a Gaza scricchiola. Dopo giorni di apparente calma, la guerra è tornata a mostrarsi nella sua forma più brutale. Nelle ultime 24 ore sono morte almeno 44 persone, mentre l’esercito israeliano (IDF) avrebbe “varcato la Linea Gialla”, colpendo aree residenziali nel nord della Striscia, riporta Al Jazeera.
Israele chiude il valico di Rafah: “Hamas non ha rispettato gli impegni”
Tel Aviv ha fissato la fine di oggi (14 ottobre) come termine ultimo per la restituzione dei corpi degli ostaggi uccisi. Accusando Hamas di non aver mantenuto gli accordi, Israele ha chiuso il valico di Rafah e ridotto drasticamente il flusso degli aiuti umanitari.
Secondo Sky News, la chiusura durerà almeno due giorni. Per Israele, la decisione è una “misura di pressione diretta contro Hamas”, accusata di trattenere ancora parte delle salme.
Hamas: “Israele ha violato il cessate il fuoco”
Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha denunciato “una grave violazione” della tregua, dopo i raid dei droni israeliani che – riferisce Wafa – hanno ucciso sei civili a Shuja’iyya, nel cuore di Gaza City. “Chiediamo ai mediatori di non permettere a Israele di sottrarsi ai propri impegni”, ha dichiarato Qassem.
Croce Rossa: “Trovare i corpi sarà una sfida enorme”
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha avvertito che il recupero dei resti delle vittime sarà “una sfida immensa”, più difficile del rilascio degli ostaggi vivi. “Ci vorranno giorni o settimane, e alcuni corpi potrebbero non essere mai trovati”, ha spiegato il portavoce Christian Cardon. Per Wafa, oltre 250 corpi sono già stati recuperati, ma più di 10.000 persone restano sotto le macerie.
L’80% degli edifici distrutti: Gaza è un ammasso di rovine
Il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) stima che oltre l’80% degli edifici della Striscia di Gaza sia stato distrutto o gravemente danneggiato. A Gaza City la cifra sale al 92%. La distruzione è tale da rendere impossibile, per ora, qualsiasi piano concreto di ricostruzione.
Intanto, l’UNRWA chiede l’ingresso dei giornalisti nella Striscia per “raccontare la verità al mondo”.
Dalla tregua alla trappola diplomatica
Mentre i mediatori del Qatar, dell’Egitto e della Turchia tentano di salvare l’accordo, cresce la paura che la fragile tregua possa trasformarsi in un nuovo stallo senza uscita. La ricostruzione di Gaza, secondo l’ONU, richiederà decenni e miliardi di dollari, ma oggi manca ancora la cosa più urgente: la fine delle ostilità.