La mossa di Sanchez: lungimirante o un harakiri?

Per la terza volta Pedro Sanchez premier della Spagna: “Il governo sarà legittimo, democratico e costituzionale”. Ma porterà voti all’opposizione?

La mossa di Sanchez: lungimirante o un harakiri?

Con 179 voti a favore e 171 contrari il Parlamento spagnolo ha concesso la fiducia al leader socialista Pedro Sanchez che, per la terza volta nella sua vita politica, è eletto presidente del governo iberico.

Un voto che conferma l’intesa sull’amnistia tra il Psoe e gli indipendentisti catalani, scelta che sta dividendo fortemente il Paese.

Hanno votato a favore otto forze politiche: il Psoe, la coalizione di sinistra Sumar, i partiti indipendentisti catalani Erc e Junts, quelli baschi Bildu e Pnv, il partito galiziano Bng e quello delle Canarie CC. Contrari i popolari, i deputati della destra estrema di Vox e il partito navarro.

Grazie alla fiducia appena ottenuta, il leader socialista, nato a Madrid nel 1972, conquista come detto il suo terzo mandato. Una conquista, dagli esiti al momento incerti, difficile e discussa, che in quanto tale potrebbe portare voti ai suoi avversari politici, convinti che difficilmente questo esecutivo potrà riscuotere molto successo in Spagna.

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