Verso un’Unione del mercato dei capitali a due velocità?

Il ministro francese delle Finanze Bruno Le Maire rilancia un’Unione del mercato dei capitali su base “volontaria”. Il no del collega tedesco Lindner: “Sia veloce, non a più velocità”

Verso un’Unione del mercato dei capitali a due velocità?
Christian Lindner (a sx) e Bruno Le Maire

Completare l’Unione del mercato dei capitali con chi ci sta. È la proposta che ha messo sul piatto all’Ecofin-Eurogruppo di Gent, nelle Fiandre orientali, il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire.

E che segna già una distanza con la Germania, visto che l’omologo tedesco Christian Lindner dice che bisogna andare avanti ma con tutti i 27 a bordo.

Le Maire chiede ai governi che ci stanno di prendere il coraggio a due mani e mettersi d’accordo per procedere a una maggiore integrazione da soli “su base volontaria” per uscire dalla lunga stagione dei traccheggiamenti.

Il titolare francese delle Finanze ha poi dettagliato lo schema in tre mosse. “La prima – ha spiegato – riguarda la vigilanza europea volontaria che potrebbe essere esercitata dall’Autorità europea dei mercati finanziari. Invito quindi le banche, le borse e i gestori dei fondi ad aderire a questa supervisione volontaria”.

La seconda proposta è di “creare un prodotto di risparmio europeo con gli Stati che lo desiderano”.

Infine, la terza: “Mettiamo a disposizione una garanzia per la cartolarizzazione in modo che i titoli smettano di pesare sui bilanci delle banche e che le banche possano quindi prestare di più ai privati e prestare di più alle imprese”.

Quanta strada può fare questa proposta? Lindner che si è dichiarato “a favore dell’Unione dei mercati dei capitali non a più velocità ma ad altissima velocità verso la quale procedere rapidamente con tutti i 27: l’obiettivo deve essere stare insieme”.

I mercati dei capitali non sono ancora pienamente integrati e l’Ue è in notevole ritardo rispetto a Usa e Regno Unito per livello di competitività relativamente all’accesso ai finanziamenti da parte delle imprese e alla liquidità del mercato.

Al tavolo dei ministri finanziari europei è presente anche la prospettiva di un eurobond per la Difesa. Siamo solo alle prime mosse, ma il fronte del debito comune a livello europeo è già stato aperto con il Next Generation Eu, che è appunto finanziato dal debito comune.

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