Enrico Letta: “L’Europa è debole”

Soldi in comune su energia, difesa e Tlc: il piano Letta per l’Ue del futuro. L’ex premier italiano presenta alla Commissione Ue il suo rapporto sul mercato unico. In un mondo segnato dalla crescita prepotente di Cina e Usa, non basta più la “mera convergenza delle legislazioni nazionali”. E aggiunge: “È una vergogna che l’Europa importi l’80% delle armi”.

Enrico Letta: “L’Europa è debole”
Enrico Letta

Enrico Letta, sulla falsariga di Mario Draghi, sferza l’Europa. Di fronte alle sfide enormi che ha davanti, l’Unione deve compiere un salto di qualità senza il quale è destinata a soccombere a potenze come Stati Uniti e Cina.

Questo il suo messaggio alla vigilia della presentazione dell’atteso rapporto sul futuro del mercato unico. L’ex presidente del Consiglio prende di mira due settori strategici nei quali individua gravi debolezze nell’assetto europeo: la difesa e le telecomunicazioni.

“Abbiamo bisogno - afferma Letta incontrando la stampa insieme al presidente del Consiglio europeo Charles Michel - che la difesa si ingrandisca sul lato industriale”. In tal senso, “è una vergogna la dipendenza dall’estero” in questo settore.

D’altronde – aggiunge Letta - “il mercato unico è il prodotto di un’epoca in cui sia l’Ue che il mondo erano più piccoli, più semplici e meno integrati. La Germania era divisa in due e l’Unione Sovietica esisteva ancora. La Cina e l’India insieme costituivano meno del 5 per cento dell’economia globale e l'acronimo Brics era sconosciuto.

Le carte sul tavolo (globale) da gioco sono sempre le stesse, ma ora è cambiato il croupier. E la partita a poker si complica. In altre parole, in un mondo segnato dalla crescita prepotente di Cina e Usa, non basta più la “mera convergenza delle legislazioni nazionali”.

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