Cresce la fronda rigorista contro il Recovery Fund

I cosiddetti paesi ‘frugali’ contestano la proposta della Commissione e chiedono prestiti e condizionalità

Cresce la fronda rigorista contro il Recovery Fund

La strada per l’accordo sul Recovery Fund resta in salita. Dopo il primo incontro formale in seguito alla presentazione della proposta della Commissione, un’intesa al momento sembra lontana.

Austria, Danimarca, Paesi Bassi, Svezia attaccano il piano di Ursula von der Leyen e chiedono maggiori condizionalità sui prestiti e insistono nel voler ridurre le sovvenzioni a favore dei paesi più colpiti. L’Italia difende il piano Ue e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri parla di “compromesso equilibrato che non deve essere ridimensionato”.

La posizione negoziale più dura arriva dai due paesi capofila dei cosiddetti ‘frugali’, ovvero Austria e Paesi Bassi, ma una nuova stoccata arriva anche dall’Ungheria.

“Oggi c’è stata una prima discussione e si è fatto un primo passo - dice il vice presidente della Commissione Valdis Dombrovskis -. Tutti gli Stati membri pensano che si debba fare di più e insieme per affrontare la crisi”.

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