Un passaporto che vale (ancora) oro

A Cipro per anni chi ha investito 2,2 mln di euro nell’isola ha ottenuto un passaporto cipriota con tutti i benefici che derivano dall’essere cittadino dell’Ue. Malta ha un programma simile. Ma la questione va oltre e coinvolge altri paesi, tra i quali Irlanda e Italia. Oltre a impedire a Malta e Cipro di vendere passaporti, Bruxelles non potrebbe perseguire questi paesi ai sensi delle leggi sul riciclaggio di denaro?

Un passaporto che vale (ancora) oro

Un passaporto dell’Ue è uno dei documenti più desiderabili al mondo. Chi lo detiene può vivere e lavorare in 27 diversi paesi. Così, a Cipro, chi investe 2,2 milioni di euro nell’isola può ottenere un passaporto cipriota con tutti i benefici che derivano dall’essere cittadino dell’Ue. Cipro ha incassato sette miliardi di dollari grazie al programma lanciato nel 2013, pari a un quarto del pil annuale dell’isola.

Ma ora le cose, almeno qui, cambieranno: la vendita è stata al momento sospesa dal governo cipriota. Malta, che ha un programma simile (al costo di poco più di un milione di euro), invece insiste. La questione non è semplice. Decidere chi abbia diritto a essere un cittadino è un diritto custodito da ogni Stato dell’Ue.

L’Irlanda permette a chiunque abbia un nonno irlandese di rivendicare la cittadinanza del paese. Visto il gran numero di emigranti in passato, esiste oggi un numero incalcolabile di potenziali irlandesi all’estero. Nella sola Gran Bretagna circa 6 milioni di persone potrebbero avere il diritto a un passaporto irlandese. Ovvero una popolazione del 20% circa superiore a quella che vive in Irlanda oggi. E, in seguito alla Brexit, in molti potrebbero avere un buon motivo per richiederlo.

Chiunque abbia un antenato maschio italiano ha la possibilità di richiedere un passaporto italiano (e le domande ad esempio negli Usa sono in netto aumento). Non esiste un limite temporale, e questo diritto arriva indietro nel tempo fino al 1861, anno di nascita dell’Italia (i diritti dei discendenti di donne partono dal 1948). Tra il 1998 e il 2010 un milione di persone ha ottenuto un passaporto italiano in questo modo. Secondo una stima, in tutto il globo ci sono sessanta milioni di potenziali cittadini del nostro Paese.

I passaporti possono essere distribuiti anche per motivi politici. Il più smaliziato di tutti, in questo senso, è stato il primo ministro ungherese Viktor Orbán. Tra il 2011 e il 2016, sono stati creati ogni anno 180 mila nuovi cittadini ungheresi: più delle naturalizzazioni in Francia e Germania messe insieme.

È allora chiaro che il problema non sono soltanto Malta e Cipro. Prima di qualsiasi decisione sul divieto di vendere passaporti dell’Ue, sarebbe necessario definire chi ha diritto a tali passaporti. Invece di impedire a Malta e Cipro di vendere passaporti tout court, Bruxelles potrebbe perseguire questi paesi ai sensi delle leggi sul riciclaggio di denaro, rendendo la vita difficile ai nuovi arrivati, se tra loro (come sembra) si nascondono faccendieri internazionali e persone poco raccomandabili.

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