Il Regno Unito fa l’Indiano

Rishi Sunak, 42 anni, è il nuovo primo ministro britannico. Riuscirà a portare fuori il Regno Unito dalla profonda crisi in cui è caduto?

Londra fa l’Indiana
Rishi Sunak

Rishi Sunak, 42 anni, brexiteer pragmatico ed ex cancelliere dello Scacchiere (ministro delle Finanze) sotto Boris Johnson, è stato proclamato nuovo leader del Partito Conservatore in maggioranza a Westminster.

Sunak, gradito alla City, primo premier di origine indiana e fede induista, oltre ad essere il più giovane in oltre 200 anni, era stato tra i nomi papabili dopo le dimissioni di Johnson, ma era stato superato da Liz Truss, costretta a lasciare dopo appena 45 giorni dall’inizio del suo mandato.

Secondo alcuni osservatori, la vittoria di Sunak è una sorta di rivincita, visto che la sua era stata una delle voci più critiche sul maxi piano di tagli fiscali di Truss, che come è noto le è costato il posto.

Rishi Sunak diventa primo ministro proprio il giorno in cui inizia Diwali, la ‘festa delle luci’, una delle più importanti feste indiane che simboleggia la vittoria del bene sul male. Si tratta del primo uomo non bianco a conquistare questa posizione nel Regno Unito e della sesta persona al mondo, di discendenza indiana, a ricoprire la più alta carica dello Stato.

Il primo ministro del Portogallo è infatti di origine indiana, così come sia il primo ministro che il presidente di Mauritius. Di origine indiana sono anche il presidente e il vice presidente del Guyana e il presidente di Suriname. Da ricordare, fra i più noti, anche la vice presidente degli Stati Uniti, Kamala Harris.

L’ex cancelliere è inoltre marito facoltoso della miliardaria ereditiera indiana Akshata Murty. La coppia possiede un patrimonio di circa 800 milioni di sterline, quasi il doppio rispetto a quella stimata per re Carlo III e la consorte Camilla.

Murthy gestisce una sua casa di moda ed è tra le donne più ricche della Gran Bretagna. È salita, recentemente, agli onori della cronaca per aver goduto del cosiddetto status di non-domiciliata, il che significa che, per anni, non è stata tenuta a pagare le tasse sul reddito che ha guadagnato all’estero mentre viveva nel Regno Unito.

Ma visto che tutto ha un prezzo, Murthy paga circa 30.000 sterline per assicurarsi questa particolare condizione che le consente però, vista l’enorme ricchezza di cui gode in India, di evitare di pagare circa 20 milioni di sterline in tasse britanniche.

Costretta dal clamore mediatico, Murthy, lo scorso aprile, ha annunciato che, da quest'anno in poi, pagherà nel Regno Unito le tasse sul suo reddito globale. Ha inoltre aggiunto che non vuole che la vicenda diventi un problema per le aspirazioni politiche di suo marito.

Un altro scandalo riguarda invece direttamente Sunak, il quale deteneva la green card per la residenza permanente negli Stati Uniti pur vivendo e lavorando nel Regno Unito. In teoria avrebbe dovuto quindi dichiarare i propri redditi negli Stati Uniti.

In realtà, questi ultimi sono problemi che sembrano bazzecole rispetto alla più complessa situazione economica, sociale e politica in cui si è mai trovato il Regno Unito. E che Sunak si è trovato a ereditare. Un vero fardello.

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