
Gli Stati Uniti hanno riattivato da giorni la loro presenza militare nei Caraibi. Il Corpo dei Marines ha condotto imponenti esercitazioni di sbarco a Porto Rico, simulando operazioni di infiltrazione e assalto con mezzi anfibi ed elicotteri. Il Comando Sud americano ha diffuso sui social un video delle manovre, alimentando le speculazioni su una possibile operazione diretta contro il Venezuela.
La più grande portaerei del mondo verso i Caraibi
Secondo il Washington Post, la USS Gerald R. Ford, la portaerei più grande al mondo, si sta dirigendo verso i Caraibi accompagnata da tre navi da guerra e oltre 4.000 militari. Fonti del Wall Street Journal e del Miami Herald parlano apertamente di un potenziale raid contro i siti militari venezuelani. Il Pentagono conferma intanto che un attacco aereo condotto “contro obiettivi legati al narcotraffico” ha causato tre morti.
Trump alza i toni: “Maduro ha i giorni contati”
Il presidente USA non lascia spazio ai dubbi. “Direi di sì”, ha risposto alla CBS quando gli è stato chiesto se i giorni di Nicolás Maduro fossero contati. Una frase che, insieme alla mobilitazione militare americana, fa crescere i timori di una nuova escalation nei Caraibi.
Mosca, Pechino e Teheran si muovono in difesa di Caracas
Il Venezuela ha ufficialmente chiesto supporto militare a Russia, Cina e Iran. Il Cremlino, per voce del portavoce Dmitry Peskov, ha confermato di “monitorare con profonda attenzione la situazione”, mentre la Duma di Stato ha appena ratificato un trattato di cooperazione strategica con Caracas. Secondo il deputato russo Alexei Zhuravlev, Mosca potrebbe fornire al Venezuela missili Oreshnik o Kalibr, rafforzando ulteriormente l’asse antiamericano.
Scenario geopolitico esplosivo
L’intelligence statunitense ritiene che Maduro sia a capo del “Cartel de los Soles”, una rete di narcotraffico che smercia droga negli USA — accusa che Caracas respinge con forza.
Mentre Caracas stringe le fila con i suoi alleati e Washington mostra i muscoli, la regione caraibica si prepara a un nuovo fronte di tensione globale. Il rischio di un conflitto a bassa intensità tra Stati Uniti e Venezuela è più concreto che mai — e potrebbe ridisegnare gli equilibri dell’intera America Latina.



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