I rifiuti aumentano, gli impianti diminuiscono, cresce l’export. Bye bye economia circolare

L’economia circolare non gira da sé. Senza una strategia nazionale, gli unici a girare sono i rifiuti in cerca di una destinazione (spesso illegale) dove essere smaltiti

Dentro la notizia

Presi per il PIL

L’economia circolare non gira da sé: tutti la invocano ma il fatto è che senza una strategia nazionale con una politica industriale a supporto e rinunciando alla dotazione impiantistica necessaria sul territorio, gli unici a girare sono i rifiuti in cerca di una destinazione (spesso illegale) dove essere smaltiti.

I rifiuti aumentano, gli impianti diminuiscono. Bye bye economia circolare

La gestione dei rifiuti nel nostro Paese nell’ultimo anno e mezzo ha visto troppo: aumento della produzione, riduzione degli impianti, crescita dell’export e della movimentazione fuori Regione. Lo sostiene il Laboratorio Ref, che denuncia come “poco o nulla sia stato fatto negli ultimi 18 mesi per migliorare la situazione del nostro Paese”.

Contrariamente a quanto previsto dagli obiettivi europei per la Circular economy, negli ultimi 18 mesi è aumentata la produzione di rifiuti: +2% (+590 mila tonnellate) di rifiuti urbani rispetto al 2018; +3,3% (+4,6 milioni di t.) di rifiuti speciali. Sono diminuiti invece gli impianti di gestione: -396 impianti totali per gli speciali. Sono aumentati poi i deficit regionali (a 2,2 milioni di t.), quindi la movimentazione di rifiuti a recupero energetico/smaltimento, ed è cresciuto l’export di rifiuti: +31% (+110 mila t.) per gli urbani, +14% (+420 mila t.) per gli speciali. Infine, sono aumentati i costi di smaltimento: + 40%.

“La sindrome Nimby (Not In My Back Yard) - prosegue il rapporto - continua a diffondersi sui territori e tra le fila dei rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, frenando la realizzazione di opere necessarie per il nostro Paese”. Secondo Ref, “per cogliere la sfida europea della Circular economy (obiettivi: 65% di riciclo e 10% in discarica al 2035 per i rifiuti urbani) occorrerà aumentare sensibilmente la raccolta differenziata fino all’80% e la capacità di riciclo, limitando il tasso di conferimento in discarica e innalzando al 25% la quota di valorizzazione energetica dei rifiuti al fine di chiudere il ciclo”.

Per raggiungere tali obiettivi – spiega il dossier elaborato da Ref – “oggi non è più rinviabile la definizione di una Strategia nazionale per la gestione rifiuti. Servono investimenti in impianti di riciclo, recupero e smaltimento per 10 miliardi di euro”.

Fonte
quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. Ma la libera informazione ha un costo, che non è sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità. Se apprezzi i nostri contenuti, il tuo aiuto, anche piccolo e senza vincolo, contribuirà a garantire l'indipendenza di quotedbusiness.com e farà la differenza per un'informazione di qualità. 'qb' sei anche tu. Grazie per il supporto

Indicatori

Crediti deteriorati

L'andamento dei crediti deteriorati dal 2005 al 2020 in Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna in rapporto al totale dei crediti erogati

Scopri la sezione Indicatori

(opzionale)
Paesi
www.quotedbusiness.com