Maldive, la sfida al mare che sale: nasce la prima città galleggiante del mondo

L’arcipelago minacciato dall’innalzamento degli oceani risponde al cambiamento climatico con “Maldives Floating City”, una nuova Venezia del futuro capace di ospitare fino a 30mila persone

Maldive, nasce la prima città galleggiante del mondo

Il cambiamento climatico avanza e per alcune parti del pianeta la minaccia è esistenziale. Tra queste ci sono le Maldive, arcipelago dell’Oceano Indiano le cui isole si trovano in media a soli 90 centimetri sopra il livello del mare. Secondo il Gruppo intergovernativo dell’Onu sul clima (IPCC), senza interventi drastici il Paese rischia di scomparire entro il 2100. Da qui nasce una risposta radicale e visionaria.

Maldives Floating City: la “Nuova Venezia” dell’Oceano Indiano

La risposta si chiama Maldives Floating City (MFC): la prima città galleggiante al mondo, un progetto avveniristico avviato nel 2022 e destinato a essere completato entro il 2027. Su una superficie di 200 ettari, la città potrà accogliere tra le 20mila e le 30mila persone, che vivranno in circa 5mila unità abitative ancorate al fondale e collegate tra loro.

Canali, battelli e mobilità sostenibile

Pensata come un labirinto marino, la città sarà attraversata da canali artificiali che permetteranno gli spostamenti in barca, ma anche a piedi, in bicicletta o scooter elettrico, lungo stradine che costeggeranno abitazioni colorate. Un modello urbano ispirato a Venezia, ma progettato per il XXI secolo.

Architettura ispirata alla natura

Vista dall’alto, Maldives Floating City ricorderà la forma del corallo Meandrina. Il progetto è firmato dallo studio olandese Waterstudio, fondato dall’architetto Koen Olthuis, in collaborazione con Dutch Docklands. Alcuni moduli, prefabbricati in Sri Lanka, sono già stati trasportati via nave nella laguna, a dieci minuti di barca dalla capitale Malé.

Una città a basso impatto ambientale

Il cuore del progetto è la sostenibilità. I costi complessivi non sono ancora stati resi pubblici, ma l’obiettivo dichiarato è ridurre al minimo l’impatto ambientale. Sotto la città verranno installati banchi artificiali per favorire la crescita naturale dei coralli, mentre le barriere coralline fungeranno da frangiflutti naturali, proteggendo la struttura e l’ecosistema.

Case più accessibili per i residenti

Secondo i promotori, il progetto gode del consenso della popolazione locale, composta in gran parte da pescatori. La città galleggiante è vista come una naturale estensione di Malé, ma con abitazioni più accessibili. Al lancio del progetto, nel 2022, i prezzi partivano da 150mila dollari per un monolocale e 250mila dollari per una casa familiare.

Un modello per il mondo che affonda

Maldives Floating City potrebbe diventare un modello globale per le aree costiere minacciate dall’innalzamento del mare. Secondo la Banca Mondiale, entro il 2050 i cambiamenti climatici potrebbero costringere 216 milioni di persone a migrare. Progetti simili sono già in corso in Corea del Sud (Oceanix City, con il supporto dell’Onu) e nel Mar Baltico, con isole artificiali sviluppate dalla società olandese Blue21.

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