Warren Buffett, la mossa da 4 miliardi sui chip di Taiwan

Le mosse americane per arginare la Cina sui microchip. Per gli Stati Uniti piazzare un investimento da 4 miliardi a Taiwan significa consolidare i rapporti economici con l’isola e sabotare il tentativo cinese di diffondere il proprio soft power tecnologico lungo la Via della Seta

Warren Buffett, la mossa da 4 miliardi sui chip di Taiwan
Warren Buffett

Gli anni passano ma Warren Buffett resta al centro della scena. Nei giorni scorsi, la sua Berkshire Hathaway ha rivelato che nel terzo trimestre di quest’anno ha investito almeno 4,1 miliardi di dollari in Tsmc, il maggiore produttore mondiale di microchip avanzati.

L’aspetto più interessante è che Tsmc è una società di Taiwan, l’isola che Pechino considera una provincia ribelle. Il fattore finanziario si intreccia dunque a quello geopolitico. In caso di invasione cinese dell’isola, il valore di Tsmc infatti crollerebbe. Perché Buffett, il cui patrimonio è valutato intorno ai 300 miliardi di dollari, lo ha fatto?

Taiwan Semiconductor Manifacturing Company è una società che vale 400 miliardi di dollari in Borsa e ha più di 60 mila dipendenti nel mondo: possiede la tecnologia più avanzata per produrre chip sofisticati, usati nei computer, nei telefoni, nell’intelligenza artificiale, negli armamenti.

Proprio a causa della pressione della Cina per prendere il controllo di Taiwan, quest’anno il prezzo delle azioni di Tsmc è tuttavia sceso dai 672 dollari taiwanesi di gennaio ai 485, ad esempio, del 17 novembre (in risalita dopo la notizia dell’acquisto di Buffett).

Oggi la società vale solo 12 volte gli utili futuri: un’ottima notizia per Buffett, noto per comprare quando considera basso il prezzo e per tenere i titoli idealmente “per sempre”. Questa è la ragione principale per la quale si è mosso sul gruppo che ha il suo quartier generale a Hsinchu Science Park, nel Nord-Ovest di Taiwan.

Ma, come detto, c’è anche la geopolitica in questa operazione. Per gli Stati Uniti piazzare un investimento da 4 miliardi a Taiwan significa consolidare i rapporti economici con l’isola e sabotare il tentativo cinese di diffondere il proprio soft power tecnologico lungo la Via della Seta. Non a caso uno degli obiettivi di Joe Biden in occasione del G20 è stato quello di rafforzare le alleanze nel Pacifico e ottenere anche la conferma di Bruxelles al fatto che la Via della Seta non riuscirà mai ad attecchire nel Vecchio Continente.

Gli interessi intorno all’isola sono così rilevanti che prima del G20 indonesiano, a settembre, mentre aumentava il rischio che Taiwan potesse subire un’invasione cinese, Washington e Taipei si sono impegnati prendendo delle contromisure proprio nel settore dei semiconduttori. Tsmc ha avviato la realizzazione di uno stabilimento da 12 miliardi di dollari in Arizona. Poi Buffett, con la mossa da 4 mld, ha chiuso il cerchio.

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