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Se Harvard chiude, la Cina apre. Mentre gli Stati Uniti – sotto l’amministrazione Trump – stringono i cordoni delle università d’élite ai danni degli studenti internazionali, la Cina prova a cogliere l’occasione. Con un’offensiva di soft power strategicamente lanciata da Hong Kong, Pechino invita i giovani esclusi da Harvard e altri atenei americani a scegliere le sue università: “Venite a studiare da noi”.
Hong Kong in prima linea
È proprio da Hong Kong che partono le procedure di ammissione semplificata rivolte agli studenti stranieri, soprattutto a quelli colpiti dai recenti veti negli Usa. In un momento di grande tensione politica e culturale tra Washington e Pechino, l’ex colonia britannica si trasforma nel ponte verso l’Oriente sull’istruzione accademica.
Soft power ‘Made in China’
L’iniziativa rappresenta un tassello della più ampia strategia cinese per conquistare un ruolo di primo piano nell’istruzione globale. Offrendo programmi competitivi, incentivi economici e un ambiente accademico in crescita, la Cina mira a rafforzare la propria influenza culturale e scientifica nel mondo, puntando a trasformare una crisi diplomatica in un’opportunità educativa globale.