Nespresso e Starbucks nella bufera: sfruttano i bambini nella raccolta del caffè

La rivelazione del presunto lavoro minorile utilizzato dai due colossi giunge da un’inchiesta della Tv britannica Channel 4

Nespresso e Starbucks nella bufera: sfruttano i bambini

In Guatemala hanno scoperto che a raccogliere i chicchi di caffè nelle piantagioni sono dei bambini. La tv investigativa Britannica Channel 4 mette sotto accusa il colosso svizzero Nespresso e quello statunitense Starbucks. 

Così quei 37 milioni di euro guadagnati da George Clooney come testimonial Nespresso si trasformano per l’attore in una nota molto amara. “Essendo cresciuto e avendo lavorato in una fattoria di tabacco da quando avevo 12 anni - ha detto Clooney - sono assolutamente consapevole delle complesse questioni relative all’agricoltura e al lavoro minorile. Ecco perché sono entrato a far parte del Comitato consultivo per la sostenibilità di Nespresso sette anni fa, insieme alla Rainforest Alliance, al Fair Trade International e alla Fair Labour Association, con l’obiettivo allora di migliorare la vita degli agricoltori”. 

Guillaume Le Cunff - amministratore delegato dell’azienda con sede a Losanna che da più di dieci anni sostiene di basarsi su sistemi di produzione ecologici e che ha promesso di utilizzare cialde completamente riciclabili entro il 2020 - ha rilasciato una dichiarazione relativa all'inchiesta di Barnett, in cui sostiene che l'azienda “ha zero tolleranza per il lavoro minorile”, e che quindi “è inaccettabile”. E ha aggiunto: “Abbiamo dato il via a un’indagine accurata per venire a capo di questa situazione in quelle piantagioni. Non ci forniremo più da loro fino a indagine conclusa”.

Il Guatemala è il decimo produttore di caffè al mondo. E non è la prima volta che Nespresso e Starbucks vengono accusati di sfruttamento. Un’indagine Reuters dello scorso dicembre ha scoperto un’ampia rete di lavoro forzato in Brasile, per la gran parte nell’industria del caffè che nel Paese dell’America Latina vale miliardi di dollari. 

 

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