
Il presidente russo ha definito le recenti sanzioni decise da Washington e Bruxelles come “un atto ostile” e ha avvertito che la Russia reagirà se colpita da missili come i Tomahawk: “Non decidiamo sotto pressione. La nostra risposta sarà scioccante”. Tuttavia, Mosca non chiude formalmente al dialogo con gli Stati Uniti, sottolineando che la porta diplomatica resta aperta.
Le nuove sanzioni Usa e Ue
L’amministrazione Trump ha colpito i giganti energetici russi Rosneft e Lukoil, accusandoli di sostenere la guerra con i proventi del petrolio. Parallelamente, l’Unione Europea ha varato il 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia, che per la prima volta tocca in modo pesante il settore dell’energia: via libera all’embargo sul GNL russo e nuovo giro di vite su crypto e zona grigia dei “shadow-fleet”.
Cina e India, freno al greggio russo
I cambiamenti arrivano anche dall’Asia: le grandi compagnie petrolifere statali cinesi – tra cui PetroChina, Sinopec, CNOOC e Zhenhua Oil – avrebbero sospeso gli acquisti via mare di greggio russo, in risposta alle sanzioni occidentali.
Anche l’India è nell’occhio del ciclone: il presidente statunitense ha affermato che il premier Narendra Modi gli avrebbe promesso di bloccare gli acquisti di greggio russo — promessa che Nuova Delhi non ha confermato ufficialmente.
Il colpo all’economia russa si fa concreto
La sospensione degli acquisti da parte della Cina, unita alla potenziale riduzione da parte dell’India (storicamente primo acquirente del greggio russo via mare), mette sotto pressione le entrate di Mosca. Le nuove rotte dei compratori verso Medio Oriente, Africa e America Latina alimenteranno probabilmente un aumento dei prezzi degli idrocarburi non soggetti a sanzioni.
Il rischio escalation militare
Nel contesto delle minacce russe, entra in scena l’elemento militare-geopolitico: Putin ha evocato la risposta alle armi a lungo raggio, lasciando aperta la possibilità di misure “scioccanti”. Sullo sfondo, le tensioni tra Nato, Ue e Mosca si fanno più dense, con la questione energetica che diventa leva strategica.
Quali scenari per l’Italia e l’Europa?
L’impatto sul Vecchio Continente può essere duplice: da un lato, la crescente difficoltà energetica di Mosca può accelerare la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili russi; dall’altro, orientamenti del genere generano ripercussioni sui prezzi dell’energia e la stabilità delle forniture.










