L’impatto di un rialzo dei tassi sulla spesa per interessi. Verso un aumento di 40 mld in 5 anni

Con un incremento di 1 punto percentuale dei tassi di interesse sui titoli di Stato, la spesa per interessi crescerebbe di 3 miliardi nei successivi 12 mesi (e di 39,4 miliardi nei successivi 5 anni)

L’impatto di un rialzo dei tassi sulla spesa per interessi

I tassi di interesse sui titoli di Stato decennali sono aumentati sensibilmente negli ultimi mesi: da 1,1% a fine 2021 a 2,6% a fine aprile 2022. Se i tassi rimanessero su questi livelli, il tasso medio nell’anno crescerebbe al di sopra dell’1,8% indicato nel Documento di economia e finanza (Def).

L’effetto di un aumento dei tassi sulla spesa per interessi dipende da quanto rapidamente l’incremento si estende ai nuovi titoli emessi e quindi dalla composizione per scadenza dei titoli di Stato. I risultati sotto riportati sono basati sulla struttura per scadenza del debito pubblico al 28 aprile 2022 e sulle seguenti ipotesi.

1 Un aumento permanente dei tassi di interesse dell’1% (rispetto a uno scenario base in cui i tassi non variano) uguale per tutte le scadenze.

2 I titoli che giungono in scadenza vengono rinnovati con titoli dello stesso tipo e durata.

3 L’aumento di spesa viene anche calcolato rispetto non solo al debito attualmente esistente, ma anche tenendo conto del nuovo deficit che deve essere finanziato (106 mld nel 2022, 77 nel 2023, 68 nel 2024 e 59 nel 2025).

4 Anche i tassi sui titoli indicizzati all’inflazione aumentano di un punto percentuale. Ciò non avverrebbe senza un aumento dell’inflazione, ma un aumento dei tassi sarebbe la reazione a un precedente aumento dell’inflazione (cosa che peraltro sta già avvenendo). Nel seguito, si riportano anche i risultati in assenza di un aumento della spesa sui titoli indicizzati all’inflazione.

L’aumento di 1 punto percentuale comporterebbe una maggior spesa per interessi di 3 mld nei primi 12 mesi. Questo aumento sarebbe dovuto:

1 per circa 2 mld al rinnovo di circa 329 mld di titoli che scadono (e vengono rinnovati) da maggio 2022 ad aprile 2023;

2 per circa 1 mld alle emissioni di nuovo debito per coprire il deficit (96 mld nei primi 12 mesi, assumendo che tali emissioni siano effettuate in modo uniforme lungo i mesi dell’anno). L’incidenza così elevata di questa componente riflette l’importo molto elevato del deficit pubblico.

Negli anni successivi, il costo cresce via via che nuovi titoli vengono emessi per sostituire i vecchi (892 mld di titoli scadono entro aprile 2027). Complessivamente, nei primi 5 anni la maggior spesa per interessi, per il rinnovo dei titoli in scadenza, sarebbe di 39,4 mld. Di questi, 36,7 sono dovuti al rinnovo di titoli e 2,7 al deficit.

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