Le imposte sul reddito delle persone fisiche stanno giocando un ruolo sempre più significativo rispetto all’insieme delle entrate tributarie nei Paesi OCSE. Si riducono, invece, sempre più gli introiti derivanti dai contributi sulla previdenza sociale e dalle imposte sul consumo. Anche la capacità di riscossione da parte degli Stati delle imposte societarie resta piuttosto bassa. Lo rileva l’OCSE nel rapporto “Revenue statistics 2017”.
Complessivamente, il rapporto tra gettito fiscale e Pil è aumentato nuovamente nel 2016, portandosi al 34,3 per cento rispetto al 34 del 2015. In 20 dei 33 paesi OCSE sono stati registrati aumenti dei livelli di tassazione del Pil.
Nel 2016, i più elevati rapporti tasse/Pil sono stati registrati in Danimarca (45,9 per cento), Francia (45.3) e Belgio (44.2) e i più bassi in Messico (17,2 per cento), Cile (20,4) e Irlanda (23). Tutti tranne 5 paesi (Canada, Estonia, Irlanda, Lussemburgo e Norvegia) hanno aumentato il loro rapporto tasse/Pil dal 2009.
Nel 2016, i maggiori aumenti dei rapporti tra gettito fiscale e Pil sono stati osservati in Grecia (2,2 punti percentuali) e nei Paesi Bassi (1,5 punti). Le maggiori diminuzioni sono state osservate in Austria e in Nuova Zelanda. In media, il rapporto tasse/Pil dell'OCSE è ora più alto che in qualsiasi momento dal 1965, compresi i picchi precedenti del 2000 e del 2007.
In Italia, che si conferma 6° su 35 Paesi, la pressione è scesa al 42,9 per cento del Pil, riducendosi dello 0,4 rispetto al 2015. L’Istituzione con sede a Parigi evidenzia, però, come la percentuale sia aumentata del 2,3 per cento rispetto al 40,6 del 2000.