
In Italia l’Iva rappresenta circa il 16% delle entrate fiscali complessive, un peso analogo a quello registrato negli altri Stati membri dell’Unione europea. Si tratta quindi di una colonna portante per i bilanci pubblici, ma anche di un’imposta particolarmente esposta a frodi ed evasione.
Un buco da decine di miliardi
Calcolare il danno complessivo non è semplice. Le stime parlano di una forbice enorme: tra 1,3 e 93,5 miliardi di euro di Iva frodata ogni anno in tutta la Ue. Una differenza che riflette la difficoltà di misurare un fenomeno spesso sommerso, ma che evidenzia con chiarezza la vulnerabilità del sistema.
Il trucco della frode carosello
Tra i sistemi più noti c’è la frode carosello, che sfrutta il commercio intracomunitario. Aziende “cartiere” importano beni senza pagare l’Iva, li rivendono applicandola e poi spariscono nel nulla con i soldi incassati. Una pratica che lascia all’erario il compito di rimborsare i compratori onesti, creando perdite enormi.
Inversione contabile: rimedio parziale
Per arginare il problema, a metà anni Duemila la Ue ha introdotto l’inversione contabile, che sposta l’obbligo di versamento dell’Iva dal venditore all’acquirente. La misura ha ridotto in parte le frodi, ma non ha risolto il problema: i truffatori spesso si spostano in Paesi che non l’hanno adottata o cambiano settore merceologico.
La via digitale contro l’evasione
La vera arma, secondo gli esperti, potrebbe arrivare dalla digitalizzazione dei pagamenti e delle fatture e dallo scambio in tempo reale di dati tra gli Stati membri. È l’obiettivo del pacchetto europeo VIDA (Vat in the Digital Age), che punta a rendere il sistema più trasparente e meno vulnerabile.
Una sfida ancora aperta
Se da un lato la frode carosello ha perso terreno, dall’altro il rischio si è spostato su altri fronti, come le vendite al dettaglio. Per questo il futuro della lotta all’evasione Iva passa dall’innovazione digitale e da una maggiore cooperazione tra i Paesi Ue. Solo così, forse, l’Europa potrà smettere di considerare l’evasione Iva come uno “sport” praticato su larga scala.